Notizie dalla Giunta


05.04.2014 15:10

VOLONTARIATO: I ROTARY DEL FVG INSIEME PER UN AIUTO AL CENTRO ASSISTENZA "FORTICA" DI FIUME

Gorizia, 5 apr - Grazie alla collaborazione tra dodici club Rotary del Friuli Venezia Giulia e del Veneto e quello di Fiume, è stato consegnato un service del valore di circa 43.000 euro a favore del Centro di assistenza ''Fortica'' di Porto Re, nei pressi di Fiume, che segue persone colpite da gravi disabilità. I fondi sono stati consegnati a nome dei 13 service dal presidente del Rotary club di Gorizia Bruno Augusto Pinat, alla direttrice del Centro Vesna Djujic, e serviranno per adeguare il reparto di assistenza sanitaria che accoglie una sessantina di persone, per lo più orfani o ragazzi abbandonati da famiglie prive di mezzi.
La consegna è avvenuta durante una cerimonia organizzata nell'Aula magna del Polo universitario, alla presenza del presidente della Commissione europea Agricoltura e Sviluppo rurale Paolo De Castro e della presidente della Regione Debora Serracchiani. Incentrato sul tema dell'importanza del valore della memoria e della costruzione di un'Europa finalmente coesa il discorso della presidente, che si è concluso con un auspicio ad una ritrovata convinzione nel valore dello stare insieme, del diventare veri cittadini europei, per valorizzare un'istituzione che ha garantito pace sociale in Stati che hanno vissuto due guerre mondiali e consentire di farle acquisire forza politica. L'Europa così come è ora non va, ha sottolineato Serracchiani, ed è necessario cambiarla, ma occorre farlo con rispetto. Profondamente commossa la platea - tra cui una cinquantina di studenti del liceo classico ''Dante Alighieri'' e dell'Istituto magistrale ''Scipio Slataper'' - dopo l'ascolto della testimonianza di Oleg Mandic, personalità di spicco del panorama culturale croato, rotariano di Fiume.
Nel giorno del suo ottantunesimo compleanno, Mandic ha tratteggiato la sua storia di bambino deportato con nonna e mamma ad Auschwtiz Birkenau, in seguito a una retata dei tedeschi a Fiume nel 1944, con la consapevolezza di essere passato alla storia - lui ultimo rinchiuso ad essere liberato dagli Alleati nella primavera del 1945 - e di essere incredibilmente grato per quella tragica esperienza che lo ha reso uomo saldo e riconoscente alla vita. Dopo di lui, altrettanto toccante anche il racconto di uno dei fratelli Pamich: dopo un destino da esuli, uno è diventato stimato primario di Chirurgia negli ospedali di Gorizia e di Monfalcone e il secondo campione olimpico di Marcia a Tokyo 1964. Alla cerimonia, che Serracchiani non ha esitato a definire tra le più profondamente ricche di valori, sono intervenuti, tra gli altri, il generale e già comandante dell'Arma Luigi Federici, l'arcivescovo di Gorizia Carlo Maria Radaelli, il rettore dell'Università di Trieste Maurizio Fermeglia e il sindaco di Gorizia Ettore Romoli. ARC/EP