Monfalcone (Go), 16 feb - Favorire l'attività multidisciplinare
e la differenziazione degli arredi e degli spazi a seconda
dell'età dell'utenza, così da creare ambienti a misura delle
esigenze dei bambini e dei ragazzi per erogare un servizio
moderno e funzionale.
Sono queste le caratteristiche principali del progetto
preliminare dedicato al reparto di Neuropsichiatria infantile
dell'ospedale San Polo di Monfalcone, ideato un anno fa
dall'associazione DinAmici e illustrato in occasione
dell'incontro odierno nell'auditorium del nosocomio.
L'intervento di ricollocazione e ammodernamento del servizio
territoriale distrettuale, posto all'interno degli spazi
dell'ospedale San Polo, prevede circa 20 stanze con una sala
dedicata all'autismo su una superficie di 900 metri quadrati ed è
volto, come è stato evidenziato, a razionalizzare e riorganizzare
gli spazi all'ultimo piano della palazzina B per rendere l'intero
ambiente rinnovato e all'avanguardia.
Sostenuto dalla Regione, che ha già stanziato 1,44 milioni di
euro per i lavori di ristrutturazione, con l'Azienda per
l'assistenza sanitaria n. 2 Bassa Friulana-Isontina (Aas),
l'intervento vede la collaborazione dell'associazione DinAmici e
la partecipazione dei 9 Comuni del Basso Isontino (Doberdò del
Lago, Fogliano-Redipuglia, Grado, Monfalcone, Ronchi dei
Legionari, San Canzian d'Isonzo, San Pier d'Isonzo, Staranzano e
Turriaco).
Per la Regione, il progetto odierno interpreta nel modo migliore
le trasformazioni in atto nella società e rappresenta la
necessità di dare risposte adeguate ad un sistema di bisogni
cambiato. Dal punto di vista organico, infatti, i bambini e i
ragazzi si ammalano di meno ma su di loro gravano altri problemi,
diversi dal passato quali, ad esempio, i ritardi e le alterazioni
dello sviluppo cognitivo, comunicativo-linguistico, motorio e di
apprendimento. In quest'ottica si orienta l'impegno della Regione
che, con la riforma sanitaria, ha inteso riorganizzare e
rafforzare anche il ruolo della neuropsichiatria a livello
territoriale.
La giornata odierna ha fatto emergere, inoltre, l'importanza
della rete, rispetto alla quale la Regione ha rilevato come il
lavoro di squadra, la capacità di creare reti con tutti gli
attori rilevanti nel processo di crescita dei minori
(istituzioni, famiglie, operatori sanitari, sociali) rappresenti
una delle formule per rendere qualificata la risposta da dare
alle esigenze dell'infanzia e dell'adolescenza, ambito fra quelli
più bisognosi di protezione.
Per il direttore della struttura complessa di Neuropsichiatria
Oriana Chiarparin, intervenuta all'evento, la nuova formulazione
del servizio è legata alla legge di riforma della salute che ha
mostrando un impegno chiaro verso i minori.
Boris Cernic, responsabile della neuropsichiatria infantile della
sede di Monfalcone, nel ricordare la specificità del servizio
dedicato ai soggetti in evoluzione, bambini e ragazzi fino a 18
anni, ha sottolineato l'aumento degli utenti presi in carico. Si
è passati infatti dagli 880 bambini e adolescenti che hanno
usufruito dei servizi della sede di Monfalcone nel 2012, ai 1058
del 2017. Le nuove prese in carico nel 2017 sono 306 a fronte
dei 197 casi del 2012.
I numeri, come ha illustrato Cernic, evidenziano, inoltre, come
nel corso del tempo si sia riscontrata nell'utenza della fascia
della prima infanzia, una crescita importante, passando dal 21
per cento del 2009 al 39 per cento del 2017.
Un altro aspetto rilevato è stata la multidisciplinarità del
servizio distrettuale che vede la collaborazione di più figure
professionali: dal medico neuropsichiatra al logopedista, al
fisioterapista fino allo psicologo e ai neuropsicomotricisti.
In chiusura, sono intervenuti Manuela Fumis e Manuel Manuzzato,
fondatori di DinAmici per rivolgere un appello ad aderire alla
raccolta fondi utile per acquistare i materiali d'arredo volti a
rendere gli ambienti più fruibili e gli spazi più colorati così
da togliere, almeno in parte, la connotazione ospedaliera.
ARC/LP/fc