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27.05.2015 13:30

RIFUGIATI: TELESCA, NESSUNA CORSIA SANITARIA PREFERENZIALE

I casi di scabbia sono molto limitati e non creano conseguenze alla collettività.

Trieste, 27 mag - Non risultano comportamenti inappropriati in termini di attribuzione di priorità e di attivazione di percorsi diagnostici o terapeutici non motivati da oggettivi criteri clinici in favore di cittadini extracomunitari nell'ambito del sistema dell'emergenza-urgenza (118, Pronto Soccorso, Medicina d'Urgenza).

Lo ha affermato l'assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia Maria Sandra Telesca rispondendo in Consiglio regionale all'Interrogazione a Risposta Immediata (IRI) formulata dal consigliere Elio De Anna. Nessuna preoccupazione, ha assicurato Telesca, anche per quanto riguarda la questione scabbia e malaria posta dal consigliere Giuseppe Sibau.

"La maggior parte dei profughi giunti in Italia - ha assicurato l'assessore - è in buone condizioni di salute e, a seconda del tipo di accoglienza, entrano in ogni caso a fare parte di un programma sanitario mirato a tutelare la salute pubblica". "I casi di scabbia realmente accertati - ha quindi minimizzato l'assessore - sono molto limitati, prontamente individuati e trattati senza conseguenze per il resto della popolazione".

"L'accesso al Sistema 118 e al Pronto Soccorso - ha evidenziato Telesca riferendosi ancora alle presunte quanto smentite corsie preferenziali che sarebbero state riservate agli extracomunitari - è regolato da precisi e codificati criteri di triage (smistamento) finalizzati alla corretta individuazione delle situazioni di rischio clinico e all'attribuzione delle priorità. L'operatore sanitario - ha ricordato l'assessore - è chiamato a rispondere di tali procedure indipendentemente dall'iscrizione o meno della persona al Servizio Sanitario Regionale (SSR)".

"Nel 2014 - ha precisato Telesca - sono stati registrati 433.789 accessi ai Pronto Soccorso della regione. Di questi solo 30.177 hanno riguardato cittadini extracomunitari senza permesso di soggiorno".

Secondo le normative vigenti, ha comunque spiegato l'assessore Telesca al consigliere De Anna che si informava in merito, esistono due linee di rimborso delle prestazioni sanitarie erogate a pazienti senza permesso di soggiorno. Una è basata sulla stima dei presenti ed è ricompresa nei decimi, l'altra riguarda le prestazioni urgenti e passa da uno specifico fondo del Ministero dell'Interno che, a quanto risulta, sta liquidando le fatture presentate dalle aziende sanitarie.

ARC/FC