Foibe: Regione, guai a offuscare la verità sui crimini del comunismo
Trieste, 10 feb - Per chi vuole negare, ridurre o giustificare
la sofferenza e la morte inferte con le foibe non serve la
censura: contro questa follia è necessario semplicemente che sia
raccontata la verità, perché per troppo tempo è stata negata.
E' il concetto espresso dal governatore del Friuli Venezia Giulia
in occasione della cerimonia tenutasi alla Foiba di Basovizza,
monumento nazionale, nella ricorrenza del Giorno del Ricordo che
si celebra da sedici anni a questa parte.
Da parte della Regione, per la prima volta tra i relatori nei
discorsi ufficiali della cerimonia, è stato condannato chi ha
criticato il Presidente della Repubblica per l'estrema chiarezza
con la quale - è stato detto - ha parlato dei crimini perpetrati
dai comunisti a danno delle genti di questa terra. La Regione ha
anche rivolto un appello perché non si eroghino più soldi
pubblici ad associazioni che promuovono il negazionismo. Un
grazie invece è stato espresso dall'Amministrazione del Friuli
Venezia Giulia ai tanti docenti che hanno accompagnato gli
studenti di tutt'Italia all'odierna celebrazione alla Foiba di
Basovizza per far conoscere loro tragedie che hanno causato
lacrime e sofferenze a chi aveva la sola colpa di essere italiano.
Dopo essere intervenuta all'omaggio alla Foiba 149 di Monrupino e
al monumento nazionale di Basovizza, la Regione ha preso parte a
Udine alla messa cui è seguita la benedizione del cippo
commemorativo nel parco dedicato ai martiri delle foibe, a
Monfalcone alla commemorazione in via Fratelli Rosselli e a
Pordenone agli eventi del Giorno del Ricordo nel cortile e nella
sala consiliare dell'ex Provincia. Nel pomeriggio
l'Amministrazione del Friuli Venezia Giulia interverrà alle
cerimonie in programma a Gorizia in largo Martiri delle Foibe e
al teatro Verdi.
ARC/PPH/GG
La cerimonia del Giorno del Ricordo oggi al monumento nazionale della Foiba di Basovizza
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