Notizie dalla Giunta


04.06.2014 14:43

CORTE DEI CONTI: SERRACCHIANI, IL PATTO DI STABILITÀ BLOCCA LA CRESCITA DEL FVG

Una difesa dell’Autonomia, non come privilegio ma come responsabilità. È stato questo il filo conduttore dell’intervento della presidente Serracchiani alla presentazione a Roma del Rapporto 2014 della Corte dei Conti. Ma la presidente ha anche denunciato: ci sono 500 milioni di opere pubbliche ferme e causa del Patto di stabilità.

Trieste, 04 giu - "La Specialità può essere salvaguardata solo se intesa non come un privilegio ma come una responsabilità, cioè la capacità di gestire le competenze attribuite al servizio della collettività". Lo ha detto la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani intervenendo oggi a Roma al Senato, a nome delle Regioni a Statuto speciale, alla presentazione del "Rapporto 2014 sul coordinamento della Finanza pubblica" da parte della Corte dei Conti, presenti il presidente del Senato Pietro Grasso e il presidente della Corte Raffaele Squitieri.

Sono intervenuti anche il ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, il presidente della Toscana Enrico Rossi, il sindaco di Varese Attilio Fontana e il senatore Gaetano Quagliariello. La relazione è stata illustrata dal consigliere della Corte dei Conti Enrico Flaccadoro. La presidente Serracchiani ha voluto soprattutto difendere nel suo intervento le ragioni storiche e attuali del diverso "modello di decentramento" rappresentato dalla Specialità, un modello che si pone oggi, per un'area di confine come il Friuli Venezia Giulia, al servizio dell'Italia nei processi sovranazionali di integrazione europea e di cooperazione territoriale.

La presidente ha sottolineato il buon uso che la Regione ha sempre fatto della Specialità, gestendo direttamente in piena autonomia, e con risorse proprie, materie come Sanità, Trasporto pubblico locale, Enti locali, Viabilità. "Il contributo richiesto al Friuli Venezia Giulia per il risanamento della finanza pubblica - ha detto la presidente - è divenuto rilevante. Vi è stata infatti una costante e significativa diminuzione delle entrate e quindi della capacità di spesa della Regione, a cui si sono aggiunte le manovre statali di stabilizzazione della spesa pubblica".

"Pur in un contesto di difficoltà la Regione ha saputo anticipare - ha ricordato ancora la presidente - i processi di riforma avviati su scala nazionale, dalla Sanità agli Enti locali (abolizione delle Province), dalla riduzione dei costi della politica alla riqualificazione della spesa pubblica superando la logica dei tagli lineari, adottando inoltre un comportamento virtuoso per quanto riguarda la tempestività dei pagamenti a favore delle imprese". "Siamo pronti a fare gli sforzi necessari ma questa Regione - ha aggiunto Serracchiani - deve anche essere messa nelle condizioni di crescere: ci sono 500 milioni di opere pubbliche che attendono di essere realizzate, bloccate dalla ristrettezza di spazi finanziari imposta dal Patto di stabilità".

Per quanto riguarda il coordinamento della finanza pubblica, e in particolare il ruolo della sezione regionale della Corte dei Conti (decreto legge 174/2012), la presidente ha assicurato che con quest'organo la Regione ha già un ottimo rapporto di collaborazione che intende proseguire e ampliare.

ARC/PF