Ricerca: Burlo eccelle anche per connessioni con il territorio
Al via percorso per potenziare la scuola in ospedale
Trieste, 1 apr - Una ricognizione sui temi della ricerca
dell'Irccs Burlo Garofolo e del sostegno agli scolari costretti a
degenze ospedaliere o bisognosi di supporti neuropsichiatrici è
stata al centro una visita dell'assessore regionale
all'Istruzione, Ricerca e Università all'Istituto di ricovero e
cura a carattere scientifico di Trieste.
Il commissario straordinario ad interim Serena Sincovich e il
direttore scientifico Fabio Barbone hanno evidenziato il
riconoscimento unanime di cui gode il Burlo sotto il profilo
della ricerca, come attestano il ruolo di Irccs di settore più
citato in Italia (e al 28esimo posto al mondo) nella letteratura
scientifica e l'aumento tendenziale del 10% dei finanziamenti da
parte ministero della Salute. L'incremento delle donazioni del 5
per mille pari 45mila euro al Burlo comprova a sua volta
l'apprezzamento degli utenti.
Proprio per quanto riguarda la ricerca, Barbone ha osservato che
si tratta di un momento molto favorevole per l'Istituto
triestino, propiziato anche da un forte collegamento con le
istituzioni scientifiche regionali, in particolare con l'Area di
ricerca di Trieste. A livello regionale sarà tuttavia importante
recepire al più presto, appena definite a livello nazionale, le
norme che permettono di stabilizzare 29 ricercatori già
eleggibili al Burlo. Molto attivo anche sul versante delle
iniziative innovative, l'Istituto triestino ha illustrato alla
rappresentante della Regione il suo ruolo di capofila nazionale
nel progetto sulla "peer education" che impegna i genitori e la
scuola a promuovere stili di vita contro la piaga dell'obesità
infantile.
Per quanto riguarda il supporto scolastico dei bambini
ospedalizzati, è stato convenuto di individuare un percorso di
rafforzamento a cura di Regione, Ufficio scolastico regionale e
Burlo per fronteggiare il forte ritardo in cui versa il Friuli
Venezia Giulia, dove nel biennio 2017-2018 solo 150 alunni
ricoverati (108 a Trieste, 21 a Udine e 21 ad Aviano) hanno
potuto godere del servizio di scuola nei nosocomi.
Una più puntuale attività di informazione e quindi di filtro
potrebbero, infine, facilitare l'operatività della
neuropsichiatria infantile che conta, come ha riferito il
direttore Marco Carrozzi, un 30 per cento di accessi impropri e
un sovraccarico di diagnosi di Dsa (disturbi specifici di
apprendimento). Le norme attuali, infatti, richiedono una
certificazione della dislessia anche per gli studenti
universitari, certificazione che ha finalità accademiche e non
sanitarie.
ARC/PPH/ppd
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