Trieste, 24 mag - Conciliare la futura disponibilità di cibo
con lo sfruttamento sostenibile delle risorse rinnovabili di
origine naturale a fini industriali, garantendo al contempo la
protezione ambientale e lo sviluppo di una società innovativa,
competitiva ed efficiente nella valorizzazione dei propri asset.
È con questi obiettivi che esperti di biotecnologie provenienti
da Austria, Germania, Slovenia, Spagna, dal Joint Research Center
della Commissione Europea, oltre al professor Fabio Fava, uno dei
maggiori esperti europei in materia che rappresenta l'Italia a
Bruxelles su queste tematiche, si sono confrontati durante i due
giorni nei quali si è articolato il convegno "Bioeconomy and
Bio-based Industry for the Rural Renaissance of Regions (3BiR3):
focus regionale sulla bioeconomia e la bioindustria", svoltosi
ieri e oggi nel salone di rappresentanza delle Regione a Trieste.
Durante l'evento sono stati illustrati i programmi operativi
della Regione su questo promettente settore dell'economia, che
sarà affrontato dall'Amministrazione attraverso un tavolo di
lavoro interdirezionale che coinvolgerà anche agenzie ed enti
autonomi. In merito, inoltre, la Regione ha predisposto, in
collaborazione con il Cluster tecnologico nazionale della chimica
verde Spring, un documento di primo posizionamento regionale
sulla bioeconomia, che descrive e rende comprensibile a tutti gli
attori argomenti, potenzialità, opportunità e problematiche
bioeconomiche regionali.
Le giornate di studio hanno quindi consentito a tutti i
partecipanti di conoscere le posizioni degli atenei di Trieste e
di Udine, le competenze di Elettra-Sincrotrone Trieste e del Fvg
Agrifood & Bioeconomy Cluster Agency. Nello specifico il focus
sul tema ha visto la partecipazione di scienziati e responsabili
delle politiche di implementazione della bioeconomia nelle
Regioni europee, con particolare attenzione all'Europa centrale e
orientale.
L'iniziativa ha, inoltre, dato vita a momenti di discussione e
confronto, che hanno dimostrato come la scienza e la ricerca
avanzate siano motori efficaci per la riqualificazione dei
territori rurali, anche attraverso l'esempio virtuoso del
progetto Interreg Italia-Austria 2014-2020 InCIMa (Smart
characterization of smart materials).
Dal convegno sono emerse chiaramente l'importanza della
bioeconomia per uno sviluppo economico sostenibile e rispettoso
dell'ambiente e la necessità di attivare un approccio coordinato
in merito a questo campo, che può essere foriero di sviluppo
economico, occupazione e recupero in aree marginali o
abbandonate, anche attraverso le risorse stanziate dall'Unione
europea.
ARC/MA/ep