Malnisio (Pn), 17 mag - L'acqua è un bene prezioso che deve
essere distribuito in modo razionale per poter essere utilizzato
dai cittadini e nelle attività rurali. Per questo, la Regione e
lo Stato, dopo un'attenta concertazione con tutte le
Amministrazioni e le componenti sul territorio, hanno messo a
disposizione dei Consorzi di bonifica somme importanti che, per
essere efficaci e sortire in tempi brevi i risultati attesi,
debbono essere rapidamente impiegate in interventi cantierabili
al fine di poter assicurare un servizio idrico efficiente a
vantaggio dei cittadini e delle aziende agricole.
Nel contempo, vanno individuate soluzioni che adeguino il sistema
della raccolta e delle captazioni di quel bene prezioso che è
l'acqua per prevenire problemi nella disponibilità del bene
idrico che i cambiamenti climatici stanno acuendo.
Questo il percorso che la Regione ha inteso seguire per dare
risposta alle attese del territorio e dei cittadini, delineando
una strategia che è stata condivisa con tutte le componenti e che
è stata illustrata oggi a Malnisio di Montereale Valcellina, nel
corso di un incontro al quale la Regione era rappresentata
dall'assessore alle Risorse agroalimentari.
Si trattava dell'evento conclusivo delle manifestazioni indette
nell'ambito della Settimana nazionale della bonifica e
dell'irrigazione che mirava a valorizzare il ruolo dei Consorzi
di bonifica per lo sviluppo del territorio e a mettere a fuoco le
tematiche del settore. Consorzi che, a seguito della recente
riforma, nel Friuli Venezia Giulia sono stati ridotto a tre:
Cellina-Meduna, Pianura Friulana e Pianura Isontina.
Fanno parte dell'Anbi, l'Associazione nazionale bonifiche e
irrigazioni e questo rappresenta una garanzia di coesione, una
dimostrazione del saper fare sistema. Una scelta che, per
affrontare tematiche complesse e di grande portata, d'interesse
di tutti, rappresenta il percorso in grado di assicurare maggiore
efficacia all'azione dell'ente pubblico per la tutela e la
valorizzazione del territorio.
È la vera sfida, secondo la Regione, per garantire al mondo
rurale l'approvvigionamento idrico necessario, particolarmente
importante per il futuro della nostra agricoltura visto che il 75
per cento delle produzioni è reso possibile dalle irrigazioni, e
non deve più essere limitata soltanto al trasferimento delle
strutture e degli impianti esistenti dal sistema a scorrimento (i
canali) a quello ad aspersione.
Occorre ora definire anche le soluzioni più adatte per rendere
efficaci la raccolta e la captazione dell'acqua, eliminando gli
sprechi e ottimizzando le disponibilità idriche esistenti anche
per trovare le soluzioni più adatte. Com'è stato fatto finora,
occorrerà la massima partecipazione e condivisione con tutte le
componenti del territorio, dalle Amministrazioni locali, alle
organizzazioni agricole e ai cittadini.
ARC/CM/Red