Udine, 14 mag - È stato firmato stamattina a Palazzo Belgrado a
Udine il protocollo d'intesa tra la Regione Friuli Venezia Giulia
e l'Agenzia del Demanio finalizzato all'avvio di iniziative di
razionalizzazione, dismissione e valorizzazione dei patrimoni
immobiliari pubblici di rispettiva competenza, nonché di
semplificazione delle procedure di trasferimento dei beni
demaniali dallo Stato alla Regione.
Ad apporre la firma sul documento c'erano l'assessore regionale
alle Finanze e patrimonio e il direttore dell'Agenzia del Demanio
in Friuli Venezia Giulia.
Il protocollo prevede l'istituzione di un tavolo tecnico
operativo per l'attuazione degli obiettivi comuni a partire dalla
condivisione dei dati sul portafoglio di immobili di proprietà
pubblica, statale o regionale, che potranno essere ceduti agli
enti locali che ne hanno fatto richiesta. In alternativa i beni
potranno essere immessi sul mercato tramite altre procedure di
valorizzazione che comprendono progetti di rete a livello
nazionale (come il Puvat, Programma unitario di valorizzazione
territoriale) o vetrine immobiliari per la vendita a privati
finalizzata alla realizzazione di progetti specifici.
Secondo la Regione si tratta di un passaggio operativo importante
per soddisfare le esigenze in primis dei Comuni, con il duplice
vantaggio, da un lato, di sgravare la Regione e lo Stato
dall'onere di gestire immobili che non vengono più considerati di
utilità strategica, dall'altro di restituire dei beni alle
comunità locali per un utilizzo a fini pubblici o per
progettualità tra pubblico e privato che possano avere ricadute
sociali.
Rientrano in questa prospettiva circa 110 immobili il cui elenco
è stato recentemente aggiornato dalla Commissione paritetica
Stato - Regione nella seduta del 19 marzo scorso, essendo la
Commissione uno dei soggetti coinvolti nelle procedure di
dismissione e di successiva valorizzazione. Di questo elenco
fanno parte 89 beni di proprietà del ministero della Difesa che
li ha messi a disposizione della Regione e dei Comuni del Friuli
Venezia Giulia. Sono perlopiù ex caserme, strade militari o
palazzine non più utilizzate dall'Esercito. Comuni e Regione
hanno inoltre espresso interesse a poter entrare in possesso di
un'altra ventina di beni considerati utili per finalità di
sviluppo locale. Tra questi, ad esempio, si trovano l'ex
palazzina ufficiali a Gemona del Friuli, il castello di Gradisca,
il museo militare di Palmanova, il lungomare Trieste a Lignano,
gli ex alloggi militari a Casarsa della Delizia e a Chiusaforte.
In alcuni casi l'interesse è stato espresso in ragione dell'avvio
di progetti comunali specifici quali la realizzazione di centri
di aggregazione giovanile, case di riposo, appartamenti in social
housing.
Da questo protocollo la Regione intende dare impulso all'economia
e avviare celermente il recupero di immobili in disuso e aree
abbandonate.
In una prima fase Regione e Demanio saranno impegnate nella
raccolta di informazioni e condivisione delle reciproche banche
dati. Un ruolo centrale, come detto, è affidato alla Commissione
paritetica che sarà impegnata a velocizzare le procedure di
dismissione, alcune delle quali necessitano dei pareri di più
ministeri competenti.
È prevista anche la successiva collaborazione con gli ordini
professionali per costituire un gruppo di lavoro a cui affidare
la certificazione delle stime del valore degli immobili rispetto
agli attuali livelli del mercato.
ARC/SSA/ppd