dati e analisi sul mercato del lavoro

Mon Oct 11 09:23:00 CEST 2021

I dati di agosto: crescono le assunzioni in Friuli Venezia Giulia, valori vicini ai livelli pre pandemia

Ad agosto 2021 (dati mensili provvisori) le assunzioni nel territorio del Friuli Venezia Giulia sono state 15.601 (+13,7% rispetto ad agosto 2019), confermando un trend di progressiva crescita. Considerando il periodo cumulato gennaio-agosto, nel corso di quest’anno le attivazioni sono state oltre 147.000, con una crescita complessiva del 26% rispetto al 2020, mentre rispetto al 2019 il valore è sempre più prossimo (-4,1%). Con le cessazioni di agosto 2021 (21.955), nel periodo considerato le attivazioni nette (differenza tra assunzioni e cessazioni) sono 16.379 (-500 circa rispetto al 2019, +9.590 rispetto al 2020). Questi in sintesi gli ultimi dati elaborati dall’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro, che fotografano l’a ndamento dell’occupazione in Friuli Venezia Giulia. L’analisi si sofferma anche sul dato relativo alle cessazioni, il cui incremento (+18,9%) è quasi esclusivamente dovuto alla scadenza dei contratti a termine e alla ripresa della dinamica tra domanda e offerta di lavoro.

I licenziamenti, al momento, sono in leggera crescita, mentre il trend dei pensionamenti continua ad essere sostenuto. L’Osservatorio nei prossimi mesi pubblicherà un approfondimento sull’a ndamento delle cessazioni per licenziamento, offrendo anche una valutazione complessiva degli scenari che si apriranno con la fine degli ammortizzatori legati al Covid-19. Su questa fotografia dello scenario regionale, l’Amministrazione si sta confrontando con le Parti sociali e datoriali per individuare strumenti che puntino alla qualità del mercato del lavoro, impegnandosi nel contempo per offrire a lavoratori e imprese percorsi di formazione adeguati.

Un recente report pubblicato dalla Banca di Italia evidenzia una crescita delle assunzioni e un loro recupero su tutto il territorio nazionale, ma in particolar modo nel Nord-Est e nel Friuli-Venezia-Giulia (visualizza il report qui). Molto incoraggianti i dati sull’andamento delle esportazioni: considerando il primo semestre, rispetto al 2020 le esportazioni regionali crescono del 27,7%, più del Nord-est (+24,6%) e del Nord-Ovest (+22,9%). Il livello delle esportazioni in questa parte dell’anno è più elevata anche rispetto al 2019: +9,4% per il FVG (6,4% per il Nord-Est, +2% per il Nord-Ovest).

La crescita delle assunzioni e delle posizioni di lavoro riguarda tutto il territorio regionale, nelle sue diverse ripartizioni. Considerando la variazione percentuale delle assunzioni rispetto al 2020 (+26% in FVG), in ordine abbiamo la provincia di Trieste (+42,4%), Udine e la bassa friulana (+25,4%), la zona dell’ Isontino e del pordenonese (entrambi a +21%) e l’ Alto Friuli (+20,5%). I territori che più avevano pagato durante il periodo pandemico in termini di minori assunzioni (soprattutto nel terziario e nel turismo) sono anche quelli che registrano le crescite percentuali maggiori in questa fase.

È molto evidente la crescita del lavoro temporaneo (+25,6% il tempo determinato e +52% la somministrazione di lavoro) a cui va aggiunto il «ritorno» a un utilizzo frequente della parasubordinazione (+33,7% rispetto al 2020 e +12,9% rispetto al 2019). Continua la crescita del lavoro domestico: nei primi 8 mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2020 le assunzioni aumentano del 4,4%, rispetto al 2019 del 20,5%, si tratta di un trend iniziato proprio nei primi mesi di lockdown (marzo 2020).

La domanda di lavoro è trainata soprattutto dal lavoro a termine nel terziario (+26,3%) e nel settore alberghi e ristoranti (+19%). In particolare per la fascia di offerta giovanile fino ai 29 anni (+37,7%). Più robusta la crescita nel settore manifatturiero (+37,6% di assunzioni nel periodo gennaio-agosto 2021) e nelle costruzioni (+37,9%), settori dove tendenzialmente c’è una quota maggiore di posizioni di lavoro a tempo indeterminato, soprattutto per maschi nella fascia adulta d’età (dai 30 ai 50 anni circa). Questa differenza di genere nelle assunzioni e nelle cessazioni dai rapporti a termine spiega l’apparente paradosso per cui la crescita delle assunzioni femminili è forte tanto quanto quella maschile (+27% circa), ma il saldo occupazionale di questi ultimi è di oltre 13.000 unità, mentre quello femminile è di circa 3.280.

Si segnala la crescita delle assunzioni nelle professioni non qualificate (+25% rispetto al 2020 e +4,8% rispetto al 2019), queste rappresentano, oltre il 26% di tutte le assunzioni registrate nel periodo gennaio-agosto. In forte crescita le assunzioni dei conduttori di impianti fissi e macchinari (+40,2% rispetto al 2020 e +3,3% rispetto al 2019; la spinta a tali professionalità è data tanto dalle attività manifatturiere quanto dalla logistica e trasporti (conducenti di veicoli). Ancora in crescita le professioni tecniche (+15%), esecutive (+36,2%) e gli operai specializzati (+22,4%). I grafici evidenziano, inoltre, una crescita «esplosiva» delle professioni a elevata qualificazione (+61,4%), occorre tuttavia evidenziare che moltissimi sono docenti e professori a contratto. Numeri più piccoli, ma comunque in crescita, per le professioni «STEM», per gli ingegneri e i medici.

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    Consulta il report completo nella sezione Analisi e monitoraggio del mercato del lavoro - Sintesi e presentazioni

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