Sport: Anzil, condanna a insulti portiere ma lo stadio non è razzista
Il Vicegovernatore interviene sull'episodio accaduto durante la
partita di calcio Udinese-Milan
Udine, 22 gen - "Episodi come quello accaduto sabato sera allo
stadio durante la partita Udinese-Milan vanno condannati
duramente: lo sport insegna rispetto ed educazione
dell'avversario. Fatta questa doverosa premessa, con l'augurio
che i responsabili rispondano per la loro condotta, è giusto
sottolineare come la nostra non sia una regione razzista.
Tutt'altro: il Friuli Venezia Giulia è una terra di comunità
civili, solidali e la stessa squadra dell'Udinese è multietnica,
un sodalizio in cui convivono in armonia giocatori di varie
nazionalità".
Sono le parole del vicegovernatore e assessore allo Sport del
Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil, sul caso all'episodio di
razzismo verificatosi durante la partita Udinese-Milan ai danni
del portiere rossonero Mike Maignan.
"L'eco mediatica che ha avuto questo deprecabile episodio
vorrebbe additare la nostra come una regione razzista, come si
trattasse dell'ennesimo avvenimento becero, cosa non vera - ha
aggiunto Anzil -. Sembra che tutto il nostro territorio sia visto
come una regione razzista. Peraltro è stato accertato si tratti
di due, tre, forse quattro persone: non c'è stato alcun coro e lo
stadio di Udine non è razzista, come non lo è la 'curva'. È
veramente un peccato che il caso venga amplificato forse oltre i
limiti di quello che è accaduto realmente".
ARC/PT/al
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