Pordenone, 27 gen - "Pordenone propone un modello che poggia
sulla sua lunga e importante esperienza ma anche si evolve sulla
base di bisogni che purtroppo si ampliano, mettendo in rete
un'importante alleanza su norme, risorse, pianificazione
regionale e gestione e riconoscendo il ruolo di sentinella del
territorio ai Comuni: non è un modello per nulla scontato e la
Regione ha intenzione di declinarlo nelle altre parti del Friuli
Venezia Giulia, tenendo presente le peculiarità di ciascun
territorio".
Lo ha sottolineato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia
con delega alla Salute e Politiche sociali, Riccardo Riccardi,
alla presentazione dell'atto delega all'Azienda sanitaria Friuli
Occidentale (Asfo) da parte degli Enti locali dell'area vasta
Pordenonese relativamente ai servizi per la popolazione con
disabilità in età adulta nel triennio 2021-2023.
Dopo 23 anni, l'atto innova e consolida lo sviluppo del sistema
dei servizi nel rispetto della legge regionale 41/1996 - che, è
stato riconosciuto, è assai datata e necessita di revisione - e
al tempo stesso garantisce a tutti gli utenti una risposta in
linea con il modello di integrazione socio sanitaria previsto
dalla recente legge regionale 22/2019, i cui pilastri sono la
valutazione interdisciplinare, la progettazione personalizzata e
il budget di progetto.
"Non abbiamo paura di affrontare e riconoscere le difficoltà, ma
dobbiamo reagire e rispondere a testa alta rispetto ad accuse
ingiuste mosse contro questa Azienda: credo - ha evidenziato
Riccardi - che oggi questo modello rappresenti un risultato
importante, che recepisce conquiste fondamentali come
l'estensione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) garantiti
dall'Azienda sanitaria e la presa in carico che non tiene più
conto dell'età anagrafica ma si estende a tutto l'arco della vita
delle persone con fragilità. Si tratta di un fiore all'occhiello
del sistema sanitario regionale ed è un risultato importante per
questa comunità".
I punti di forza su cui poggia la programmazione triennale -
illustrati dal direttore generale Asfo Joseph Polimeni e dal
direttore dei Servizi Sociosanitari Carlo Francescutti, alla
presenza del vicesindaco e presidente della Conferenza dei
sindaci Eligio Grizzo - riguardano in sintesi la messa a
disposizione di un'équipe specialistica a supporto della
valutazione clinica e della progettazione personalizzata; una
rete di servizi differenziata che si prepara ad accogliere a fine
triennio 1200 persone, capace di rispondere a tutti secondo i
loro bisogni; una rete diffusa e specializzata per persone con
autismo, gravi disabilità intellettive e gravi problematiche
comportamentali; servizi per persone con elevate necessità
assistenziali, per le persone con disabilità che invecchiano, ma
anche orientati a garantire vita indipendente, inclusione sociale
e prospettive di vita adulta; un investimento rilevante per
l'inserimento lavorativo in un'alleanza di lungo periodo con i
servizi di collocamento mirato.
Gli indirizzi operativi mirano a realizzare una piena
integrazione tra componente sociale e sanitaria introducendo in
modo sistematico nuove professionalità e competenze nei servizi;
la piena specializzazione dei servizi per rispondere in maniera
integrata, sociale e sanitaria, alle esigenze di persone con
disabilità intellettiva e autismo, ma anche a gruppi spesso
dimenticati: persone con esiti post traumatici o legati ad eventi
cerebrovascolari, persone con patologie neurodegenerative e
persone con problemi di salute mentale e altre severe condizioni
di disabilità; a garantire che ogni giovane con disabilità possa
avere per tempo un "progetto di transizione" alla vita adulta e
ai servizi per la popolazione adulta; promuovere la sostenibilità
attraverso interventi differenziati e appropriati, basati su
evidenze scientifiche e su pratiche professionali controllate.
L'atto comporta una serie di novità gestionali che riguardano un
percorso di accreditamento per tutta la rete dei servizi (con il
superamento del sistema degli appalti o convenzionamenti) che
sarà sottoposto all'approvazione della Regione; la possibilità di
passare dalle rette al progetto personalizzato e al budget di
progetto entro due anni; una gestione condivisa con gli enti
locali e in dialogo con i Servizi sociali dei Comuni attraverso
un confronto sistematico in una cabina di regia appositamente
prevista; un progressivo incremento della quota di finanziamento
sul "fondo sanitario" in attesa di una piena attuazione della
legge regionale 22/2019.
Polimeni ha ringraziato la Regione per i maggiori trasferimenti
che l'amministrazione ha riconosciuto a partire dal 2020,
garantendo certezza di flusso e sostenibilità per il triennio. Il
finanziamento attualmente è a carico per il 70 per cento alla
Regione e per il 21 ai Comuni (dal 2008 la quota di contribuzione
degli enti locali è sempre rimasta invariata). A queste quote si
aggiunge un intervento finanziario importante a carico del
bilancio dell'Azienda Sanitaria.
Nel corso del triennio 2021-2023 l'articolazione dell'offerta si
estenderà per consentire la presa in carico di oltre 1.200
persone. Il sistema di offerta, che già oggi si presenta
ampiamente differenziato e specializzato a fine triennio si
prevede che sarà così articolato nel dettaglio: una struttura
protetta con convenzione per assistenza sanitaria residenziale
(43 utenti) e diurna (25 utenti); 6 comunità alloggio; 4 gruppi
appartamento (61 utenti); servizi diurni e residenziali per
persone con disabilità che invecchiano (24 utenti); servizi
residenziali e semiresidenziali per post traumatici e persone con
problematiche di salute mentale (secondo fabbisogno da definire);
progetti di abitare possibile (38 utenti); progetti di vita e di
abitare indipendente (52 utenti); unità educative territoriali su
base diurna di cui 3 a gestione diretta (66 utenti); servizi
semiresidenziali (105 utenti); servizi semiresidenziali per
persone con elevate necessità assistenziali e cliniche (145
utenti); servizi residenziali per persone con autismo e gravi
disabilità intellettive (23 utenti); servizi semiresidenziali per
autismo e/o gravi disabilità intellettive (43 utenti); servizio
per le transizioni all'età adulta (80 utenti annui) con associate
3 unità di servizio semiresidenziale per il completamento
dell'attività di osservazione e valutazione (24 utenti). La
gestione delegata garantirà poi la continuità del lavoro del
Servizio di integrazione lavorativa (500 utenti) e degli
inserimenti residenziali in strutture extra provincia (25 utenti).
ARC/EP/al
Il vicegovernatore con delega alla Salute e Politche sociali Riccardo Riccardi con il direttore generale Asfo Joseph Polimeni e il vicesindaco di Pordenone Eligio Grizzo
Foto Regione FVG
Un momento dell'incontro
Foto Regione FVG
Il vicegovernatore con delega alla Salute e Politche sociali Riccardo Riccardi con il direttore generale Asfo Joseph Polimeni e il vicesindaco di Pordenone Eligio Grizzo
Foto Regione FVG