Salute: Riccardi, attenzione Regione a problemi pazienti stomizzati
Udine, 8 lug - Le problematiche riguardanti gli interventi a
favore delle persone stomizzate e incontinenti che si rivolgono
alle strutture sanitarie del Friuli Venezia Giulia e la
possibilità di migliorare le loro condizioni nella fase post
operatoria sono stati alcuni dei temi affrontati oggi nel corso
di un incontro svoltosi a Udine. Oltre al vicegovernatore con
delega alla Salute, Riccardo Riccardi, alla riunione erano
presenti anche il presidente nazionale della Federazione delle
Associazioni stomizzati e incontinenti, Pier Raffaele Spena,
presidente e vicepresidente regionali del sodalizio, Marco
Cimenti e Graziano Nadali, nonché il presidente regionale
dell'associazione Amici Onlus, Raffaele Campanella.
Il vertice è servito per fare il punto della situazione in questo
specifico ambito, all'interno di un percorso di riorganizzazione
del sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia sul quale la
Regione sta lavorando per rendere più efficiente il servizio.
Tra gli argomenti che sono stati posti all'attenzione di
Riccardi, figura anche la necessità di far gravitare gli
interventi a favore degli stomatizzati nella struttura operativa
della chirurgia generale e non della gastroenterologia. A ciò si
è aggiunta la necessità di allungare il tempo che le aziende
dedicano all'ascolto delle problematiche riscontrate da chi è
affetto da questa particolare patologia, al fine di analizzare
con maggior dettaglio le reali esigenze delle persone. Su tutti
questi argomenti il vicegovernatore ha assicurato che ci sarà la
massima attenzione della Regione.
Secondo Riccardi, l'incontro di quest'oggi si inserisce nel piano
di riorganizzazione che si sta mettendo in atto per migliorare la
qualità delle prestazioni sanitarie in Friuli Venezia Giulia ma
soprattutto per garantire una migliore qualità della vita delle
persone nella fase post operatoria.
"Uno dei focus su cui ci stiamo concentrando - ha detto il
vicegovernatore - è quello successivo agli interventi chirurgici,
quando i pazienti vengono dimessi dagli ospedali e devono
ritornare alla loro quotidianità. Questa è la vera sfida che
dobbiamo affrontare; se da un lato, grazie anche alle tecnologie
e ai nuovi studi è stata migliorata la fase operatoria, molto
lavoro va fatto quando le persone rientrano a casa. Le
associazioni stanno svolgendo un compito importante e il pubblico
deve rafforzare questo ambito di intervento per migliorare la
qualità di vita delle persone".
ARC/AL/fc
Header
contenuto
Attenzione!
Il sito è ottimizzato per le versioni recenti dei browser più utilizzati.