25 aprile: Callari, chi divide è fuori dalla storia
Trieste, 25 apr - "Non posso nascondere l'amarezza per le
solite polemiche di chi vuole attribuire, anche oggi, un
significato divisivo alla festa della Liberazione, persistendo in
un atteggiamento ormai fuori dalla storia e travisando il
significato di una ricorrenza che è propria di tutti coloro che
credono nei valori di libertà e di patria, oltre a simboleggiare
il riscatto di una nazione contro tutti i totalitarismi". Lo ha detto oggi a Monfalcone l'assessore al Patrimonio del
Friuli Venezia Giulia, Sebastiano Callari, nel corso della
cerimonia dedicata alla festa della Liberazione. Lo stesso Callari ha preso spunto da una riflessione del
giornalista e scrittore Corrado Augias, "non certo un pericoloso
uomo di destra", che ha scritto: 'La mia speranza è che questa
festa, come quella per ricordare la Shoah del 27 gennaio, torni a
essere quello che sembrava essere avviata a essere un lustro fa:
una commemorazione ripetitiva, con scarsa aderenza alla realtà.
Lo dico perché solo se ciò accadrà vorrà dire che il suo nemico,
il fascismo, è stato davvero vinto'. Condividendone il concetto, l'assessore aggiunge che "quel
fascismo è morto 76 anni fa e oggi il vero pericolo è il nuovo
fascismo del pensiero unico, di chi non vuole accettare che la
vera libertà è il riconoscimento reciproco e il rispetto delle
ragioni dell'altro". "Solo trasformando questa ricorrenza - ha concluso Callari -
nella festa della riconciliazione dell'Italia, potremo viverla
per il suo senso profondo di libertà e democrazia che è parte
fondante della nostra Costituzione, tanto più in un momento in
cui essere un paese unito e solidale è l'unica possibilità per
uscire da questa pandemia: una dittatura che sta mettendo a
rischio le libertà di ognuno di noi".
ARC/GG/ep
L'assessore regionale Sebastiano Callari mentre interviene alla cerimonia del 25 aprile a Monfalcone
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