Il vicegovernatore Anzil e gli assessori Bini, Zannier, Callari,
Riccardi, Amirante, Rosolen e Scoccimarro hanno partecipato alle
celebrazioni che si sono svolte in regione
Trieste, 10 feb - Nel Giorno del Ricordo in memoria delle
vittime delle Foibe e dell'esodo gli esponenti della Giunta
regionale hanno preso parte alle iniziative promosse sul
territorio regionale.
Nella mattinata, davanti al monumento nazionale della Foiba di
Basovizza, a Trieste, alla celebrazione solenne con il
governatore Massimiliano Fedriga, hanno presenziato il
vicegovernatore Mario Anzil e gli assessori regionali Cristina
Amirante, Riccardo Riccardi, Alessia Rosolen e Fabio Scoccimarro.
Per Anzil, "essere a Basovizza oggi è un doveroso messaggio di
pace per il futuro: un futuro che non può che partire dal
rispetto della verità e del passato. Troppo lungo, infatti, è
stato il tempo in cui l'esodo e le foibe non hanno trovato spazio
nei libri di storia a causa di un oblio che non bisogna aver
alcuna remora a definire vergognoso". Da parte sua Amirante ha
messo l'accento "sul sentimento di commozione e sul rispetto per
chi, senza alcuna colpa, è stato ucciso barbaramente solo perché
italiano. Un cordoglio - ha detto - che non può mai finire". Per
Riccardi "la presenza di tante autorità e di tanta gente
quest'oggi a Basovizza ha testimoniato quanto sia importante e
sentito questo momento di ricordo che ci richiama tutti al dovere
della verità, contro ogni inaccettabile tentativo negazionismo".
Scoccimarro ha rimarcato come "nessun riduzionismo sia
tollerabile, perché le stragi non sono mai giustificabili. Anche
per questo le iniziative organizzate con le scolaresche sono
importanti per far conoscere questo drammatico passaggio storico,
per molto tempo nascosto, del nostro Paese. Un grazie, infine, a
Georgia Meloni per essere stata il primo presidente del Consiglio
in carica ad aver partecipato alla cerimonia a Basovizza".
L'assessore Rosolen infine - dopo aver ricordato la
partecipazione all'iniziativa del Treno del Ricordo di numerosi
studenti dell'istituto Malignani di Udine, del liceo Stellini di
Udine, dell'istituto Valmura di Trieste e del liceo Nordio di
Trieste - ha sottolineato come siano state la perseveranza e la
dignità di un popolo ad aver finalmente sconfitto il lungo oblio
nel quale la 'cultura dei vincitori' voleva relegarlo.
Sempre nella mattinata, l'assessore regionale Stefano Zannier ha
preso parte alla cerimonia che si è tenuta a Pordenone, nel
cortile del palazzo dell'ex Provincia. "Oggi come ieri è doveroso
e necessario ricordare l'immane tragedia delle foibe e
dell'esodo, vero e proprio crimine contro l'umanità: una pagina
di storia che qualcuno ancora cerca di sminuire o addirittura
negare. Per troppi anni si è sottaciuto o addirittura voluto far
sparire un periodo che invece ha creato sofferenze indicibili e
il terribile dolore per uno sterminio organizzato in modo
sistematico, per il quale non esiste alcuna possibilità di
revisione storica".
A Udine, ancora in mattinata, l'assessore regionale Sergio Emidio
Bini è intervenuto alla cerimonia che si è tenuta nel parco
Martiri delle Foibe: "Si dice spesso che monumenti e
commemorazioni servano per impedire che le atrocità del passato
si compiano di nuovo. Sembra un monito scontato, quasi ovvio, a
maggior ragione dopo i decenni di pace che l'Unione Europea ha
assicurato al nostro continente. Eppure il passato è già tornato
e i terribili conflitti in Ucraina e in Medio Oriente stanno lì a
dimostrarlo. La pace è fragile e non può reggersi sulle menzogne
o sull'interpretazione dei fatti, ma solo sulla verità. Mai come
oggi, dunque, abbiamo il dovere morale, civile e istituzionale di
ricordare".
A Gorizia, nel pomeriggio, l'assessore regionale Sebastiano
Callari ha preso parte, infine, alla cerimonia che si è tenuta in
largo Martiri delle Foibe: "Come ogni anno le Istituzioni si
ritrovano davanti alla statua di Cesare Augusto, che fu portata a
Gorizia dagli esuli provenienti da Pola, monumento che dal 1955 è
posizionato in largo Martiri delle Foibe, a testimonianza del
passato delle terre istriano-dalmate. Il trasporto della statua è
emblematico: dà in qualche modo la misura di come si volesse
riaffermare le proprie origini italiche. Il Giorno del Ricordo
non è simbolo soltanto dei tragici fatti dolorosi legati alle
foibe, ma è, forse ancor di più, il ricordo di chi fu strappato
alla terra natia e costretto a lasciare ogni sua cosa più cara".
ARC/PT/gg
L'assessore regionale Stefano Zannier alla cerimonia che si è svolta a Pordenone
L'assessore regionale Sergio Emidio Bini alla cerimonia di Udine assieme alle altre autorità