Salute: Riccardi, sanitari vanno difesi sempre da aggressioni
Trieste, 13 mar - "Sono e resto fermamente convinto che i
sanitari, qualsiasi ruolo ricoprano, vanno difesi sempre e
comunque. Deve essere interrotta immediatamente la narrazione
tossica sulla sanità: come ha dimostrato anche Agenas solo pochi
giorni fa, il nostro 'Sistema salute' offre prestazioni ancora
superiori alla media nazionale, garantendo i livelli essenziali
di assistenza. Ci sono innegabili prestazioni da migliorare ma
per farlo sono necessarie decisioni senza generalizzare perché
questo fa male al cittadino e peggio ancora agli operatori
sanitari. La violenza non risolve, non aiuta, non soddisfa.
Disumanizza e basta".
Con queste parole l'assessore regionale alla salute Riccardo
Riccardi ha commentato i dati pubblicati dall'Osservatorio
nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni
sanitarie e sociosanitarie - Relazione attività anno 2023.
"I dati raccolti dalle aziende sanitarie ci trasmettono
un'immagine sconfortante del rapporto del cittadino con gli
operatori sanitari: per 483 volte nel 2023 i professionisti della
salute sono stati oggetto di episodi di violenza - ricorda
Riccardi -. Significa che più di una volta al giorno nello scorso
anno un cittadino ha aggredito un infermiere, un operatore
sociosanitario, un medico. Il dato peggiorativo è che per 141
volte queste sono state aggressioni fisiche e che, guardando al
totale degli episodi, nel 75% dei casi l'aggressione ha avuto per
obiettivo un operatore sanitario donna".
Le aziende sanitarie hanno messo in campo una serie di strategie
per contenere questi episodi, stringendo accordi con volontari o
con le Forze dell'ordine, ma per l'assessore la deterrenza non è
la principale soluzione. "Ricordiamo un dato su tutti: il 75%
degli accessi ai Pronto soccorso è improprio. Si tratta di codici
bianchi o verdi, quindi a bassa intensità, che potrebbero trovare
soluzione autonoma o rivolgendosi alla rete territoriale della
salute realizzabile, ma in una revisione del sistema; soprattutto
in una stagione dove il personale non si trova". La visione
ospedalecentrica della salute da parte del cittadino è il
principale fattore di sovraccarico di lavoro da parte degli
operatori sanitari.
"Faccio un appello alla responsabilità - conclude l'assessore -
per interrompere questo clima di violenza e sopraffazione che ha
contaminato il rapporto con il Sistema sanitario. Gli operatori
della salute vestono una divisa che certifica una preparazione
professionale di alto livello che mettono a disposizione di tutti
i cittadini, in modo equo e senza esclusioni. E sono sempre loro
ad avere i titoli per valutare, grazie a tale professionalità
fatta di studio, esperienza quotidiana, confronto, i livelli di
bisogno dei pazienti che hanno davanti. Serve questo chiaro
presupposto: i sanitari sono loro e noi cittadini ci dobbiamo
fidare dei sanitari, smettendo di ascoltare chimere sul web o
trasmissioni televisive costruite per secondi fini e non per
raccontare la vera realtà della nostra sanità".
ARC/COM/ma/pph
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