Assestamento: Riccardi, manovra porta a Salute quasi 128 milioni
Trieste, 28 lug - "I provvedimenti più importanti nelle misure
di assestamento di bilancio riguardano la parte della Salute che
mette a disposizione significative risorse per gli investimenti,
parte di attività corrente: 10 milioni di euro per le liste
d'attesa e diverse misure per le persone anziane, e alcune sul
benessere animale. Cui si aggiungono stanziamenti straordinari:
50 milioni di euro per l'emergenza maltempo che ha colpito il
territorio del Friuli Venezia Giulia a seguito dell'ondata di
maltempo di lunedì sera. Misure quindi importanti e strutturali:
La manovra porta alla Salute quasi 128 milioni di euro". Sono le parole dell'assessore regionale alla Salute, politiche
sociali, disabilità e Protezione civile del Friuli Venezia
Giulia, Riccardo Riccardi, al termine della votazione in Aula
sull'assestamento di bilancio. "C'è poi la norma che io penso sia una delle maggiori in termini
di qualità di oggi. Il riconoscimento di Agenas, che è l'Agenzia
per i servizi sanitari regionali alla quale la Regione intende
affidare il compito, ovviamente di concerto con noi, per la
riprogrammazione di quelli che sono gli interventi della
pianificazione sanitaria: in questo modo avremo a disposizione un
quadro entro il quale ognuno si assumerà le responsabilità di
scelte che non si fanno da trent'anni". "Questa è una regione che, da decine d'anni, ha gli stessi punti
letto per Rsa e casa di riposo e ha gli stessi punti nascita. Nel
2012 c'erano 10.000 bambini nati, con una proiezione, del 2023,
che arriva circa 7000 nuovi nati. A fronte di questi dati vanno
assunte urgenti e inderogabili decisioni se vogliamo garantire il
diritto della salute alla persona costituzionalmente garantito",
ha sottolineato Riccardi. L'esponente della Giunta ha ricordato che "il Sistema sanitario
regionale non mai registrato disavanzi nella gestione sanitaria,
e così sarà anche questa volta. Chiudiamo il 2022 con spesa pro
capite di 1791 contro 1761 della spesa nazionale". E ha aggiunto: "Tutti vorremmo non avere gettonisti e non avere
medici da altri Paesi, ma se dobbiamo utilizzare questi strumenti
è perché non abbiamo altre soluzioni. Non ci sono al momento
alternative. Vorrei che queste considerazioni pacate e serie ci
accompagnassero ogni giorno. Il tema di mettere più soldi e
chiedere più personale non basta più: non risolve il problema
strutturale. Non mi interessa cercare le colpe ma trovare le
soluzioni. La Corte dei conti ci dice che sistema è rigido in
organizzazione e regole, e questa rigidità determina incapacità
nel recuperare efficienza; troppi i passaggi, lenti e
farraginosi, che riducono la capacità di chi governa il sistema.
Penso - così Riccardi - che vada rimotivato il personale
pubblico, e oggi la sentenza della Corte Costituzionale ci
consente di farlo". Sul privato accreditato ha ricordato: "Spendiamo pro capite 4,53
euro, contro l'Emilia Romagna che ne spende 7,19, la Lombardia
14,20 e il Veneto 8,42 euro. Credo nella sanità pubblica,
sicuramente nel privato accreditato e nel ruolo determinante del
Terzo settore. Non possiamo allearci con il comitatismo
elettorale o sindacale. Chiariamo che noi abbiamo spazio
autonomia, ma non competenza primaria in tema di salute".
ARC/PT/pph
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