Trieste, 9 dic - "Per trovare le migliori soluzioni nella lotta
al Covid-19 per le scuole del Friuli Venezia Giulia siamo
disponibili a stringere ancora il rapporto ristretto e diretto
fra le singole Aziende sanitarie, i Dipartimenti di prevenzione e
le articolazioni territoriali dell'Ufficio scolastico regionale.
In questo modo potremo affrontare in modo maggiormente preciso le
problematiche che si manifestano nelle diverse aree del nostro
territorio che si presentano con caratteristiche peculiari. Le
misure individuate andranno comunque adottate con gli strumenti a
nostra a disposizione e nel rispetto delle indicazioni del
Ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità".
Lo ha proposto il vicegovernatore con delega alla Salute,
Riccardo Riccardi, che questa mattina ha partecipato al tavolo
interistituzionale sulla sicurezza e sulla prevenzione al
Covid-19 insieme all'assessore alle Infrastrutture e al
Territorio, Graziano Pizzimenti, e all'assessore all'Istruzione,
Alessia Rosolen.
"Da parte dell'Assessorato all'Istruzione c'è la massima apertura
per essere il terminale di un sistema di comunicazione in grado
di coinvolgere tutti gli attori in campo - ha aggiunto Rosolen -.
Vanno poi individuate le modalità di relazione diretta con i
Dipartimenti di Prevenzione e le Aziende sanitarie. Certamente le
richieste e le segnalazioni puntuali avanzate dagli istituti
presenti sul territorio dovranno essere filtrate al fine di dare
in modo rapido le risposte più adeguate".
Durante la riunione, che si è tenuta in videoconferenza, il
vicegovernatore Riccardi ha fatto il punto in modo dettagliato
sulla diffusione del Coronavirus in Friuli Venezia Giulia.
"Rispetto l'andamento del contagio, le scuole vanno messe sullo
stesso piano di altri contesti; il problema riguarda semmai la
popolazione scolastica - ha affermato Riccardi -. Da settimane
registriamo dati significativi e progressivamente in aumento in
ogni categoria. Nella settimana che va dal 29 novembre al 5
dicembre siamo arrivati complessivamente a 721 focolai e a 4368
nuovi casi. Secondo le nostre previsioni, stiamo affrontando il
periodo più difficile".
"Se prendiamo in considerazione le origini dei focolai e il loro
numero sulla base del setting e dello sviluppo settimanale, si
vede che dagli inizi di ottobre e fino ai primi di dicembre il
soggetto scuola raggiunge quota 109, quando gli amici sono 85, il
lavoro 62, le strutture ospedaliere 12 e le case di risposo 28.
Di questi 109 focolai - ha precisato l'esponente della Giunta -
74 riguardano l'area giuliano-isontina, 28 quella del Friuli
centrale e 17 quella del Friuli occidentale".
"Andando ad analizzare i singoli casi all'interno degli istituti
scolastici, nella settimana che va dal 29 novembre al 5 dicembre
Trieste presenta 517 casi, Gorizia 160, Udine 138 e Pordenone
71".
"L'elemento di maggiore rilevanza - ha rimarcato Riccardi - è
l'incidenza settimanale per fascia d'età ogni 100mila abitanti.
Le curve dimostrano come la popolazione scolastica - e non gli
istituti scolastici - presenta i numeri più elevati per quanto
concerne l'evoluzione della pandemia. Era molto bassa a
settembre, abbastanza stabile ad ottobre e in forte crescita
nelle ultime settimana con la categoria 6-10 anni, che risulta la
più elevata, seguita dalle fasce 11-13 e 14-18".
"Il fenomeno che stiamo affrontando - ha sottolineato il
vicegovernatore - è molto complesso e il tracciamento non può
funzionare quando ogni settimana siamo di fronte a migliaia di
contagi. Purtroppo, a causa della fatica per questi quasi due
anni di pandemia e delle regole di prevenzione sempre più
puntuali, adesso assistiamo a comportamenti maggiormente omertosi
nei confronti di chi è chiamato a ricostruire la rete di
contatti".
"Comportamenti che portano a una maggiore circolazione del virus
e a una forte difficoltà da parte dei Dipartimenti di prevenzione
a individuare le persone contagiate - ha ricordato Riccardi -.
Non possiamo sottovalutare il fatto che, dopo le manifestazioni
no-vax e no-green pass, abbiamo avuto più di mille soggetti non
riconducibili ad alcuna catena di contagio a Trieste e nel
goriziano. Ai primi di ottobre i casi fuori dai focolai erano
circa il 30 per centro, mentre adesso sono attorno al 70 per
cento".
"Senza il vaccino la situazione oggi sarebbe stata ingovernabile,
anche perché da due anni il nostro sistema sanitario è sotto
pressione a causa del Covid-19 e abbiamo un migliaio di
professionisti in meno. Persone che - ha concluso il
vicegovernatore - o si sono ammalate o che purtroppo non vogliono
vaccinarsi".
ARC/RT/dfd