Imprese: Bini, manifatturiero in ripresa in regione
Valorizzare formazione tecnica per rispondere a domanda lavoro Udine, 17 nov - "La difficoltà delle aziende a reperire alcune
figure professionali è stata acuita anche da una cultura della
formazione che nel passato ha tralasciato i percorsi tecnici
privilegiandone altri e da alcune politiche assistenzialistiche
che non incentivano la ricerca di occupazione. E' necessario
valorizzare gli Its e rivedere politiche nazionali improntate
all'assistenzialismo". Lo ha detto l'assessore regionale alle Attività produttive e
Turismo, Sergio Emidio Bini, al quarto dei sei incontri di
"conoscere per competere", il ciclo di appuntamenti ospitati
dagli enti consortili di sviluppo economico locale del territorio
e organizzati con l'Agenzia Lavoro & SviluppoImpresa e gli
esperti della materia della direzione centrale per parlare di
incentivi e misure regionali alle imprese. Alcune politiche assistenzialistiche secondo Bini sono
disincentivi al lavoro: "la discrasia fra indice di
disoccupazione, che è ancora alto nel Paese, e la mancanza di
figure professionali qualificate ma anche di soft skills potrebbe
essere spiegata anche considerando che la differenza fra il
salario e gli incentivi assistenziali, quando è di qualche
centinaio di euro, può non incentivare la ricerca del lavoro". Dopo i saluti del presidente del Consorzio di sviluppo economico
per l'area del Friuli (Cosef), Claudio Gottardo, e l'intervento
di Anna Mareschi Danieli presidente di Confindustria Udine, Bini
ha approfondito il tema dell'accesso al credito una delle novità
delle misure inserite nella norma SviluppoImpresa. "La grande novità è che finalmente l'accesso al credito diventa
una vera leva di politica economica e usa fino in fondo la nostra
autonomia regionale per costruire pacchetti davvero competitivi
sul mercato del credito - ha chiarito l'esponente della Giunta
Fedriga -. Aggiungiamo infatti un contributo in conto capitale
che può fare arrivare il prestito a tasso zero. E lo facciamo
orientando gli investimenti verso l'occupazione, l'economia
circolare, la sostenibilità". Non più quindi linee di credito complesse e non sempre
competitive rispetto alle condizioni di mercato, ma una profonda
riforma che semplifica gli strumenti e agevola le imprese nei
loro investimenti. "Investimenti che sono ripartiti - ha aggiunto Bini - e che
devono essere sostenuti come ci mostrano i dati dell'osservatorio
realizzati dall'Agenzia Lavoro & SviluppoImpresa insieme alla
direzione centrale lavoro e a Format research". Dati che, come ha informato l'assessore regionale alle Attività
produttive, riferendosi in particolare all'andamento economico e
occupazionale del comparto manifatturiero, mostrano una ripresa
in regione con numeri che vanno al di sopra della media
nazionale: "il clima di fiducia ha indicatori in crescita, con
imprese che evidenziano una buona tenuta. I dati rilevano ad
esempio che il 40,6% delle aziende ha buone prospettive mentre un
anno fa la percentuale si attestava al 26,9 %. L'indagine rileva
anche il miglioramento dei ricavi, se pur settorializzato, mentre
dà conto di una sofferenza, soprattutto a causa dei ritardi in
alcune parti della componentistica e dell'aumento del costo
dell'energia, nei comparti dell'automotive e della
metalmeccanica". "In questo momento e con le risorse a disposizione, è necessario
proporre progetti ambiziosi per fare un salto di qualità anche
nell'industria, progetti in grado di essere volano di crescita e
sviluppo per il territorio. La Regione - ha specificato Bini - è
in grado di riversare parte degli stanziamenti a favore del mondo
produttivo, nei consorzi in primis, sostenendo gli investimenti.
Per il Cosef ad esempio abbiamo allocato le prime risorse per la
realizzazione di un centro servizi nella zona industriale
udinese". In area Cosef i dati di sintesi del primo quadrimestre riferiti
alla misura incentivi all'insediamento mostrano 14 progetti
finanziati, con un importo finanziato pari a a 5.730.000 euro e
un volume complessivo di investimenti attivati pari 41.400.000
euro con un impatto occupazionale di 81 assunzioni. Bini ha rimarcato, infine, la volontà di proseguire non solo
nell'ascolto delle esigenze del territorio ma anche nel rendere
ancora più conosciute e accessibili le misure dedicate
all'imprenditoria regionale.
ARC/LP/ep
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