Dati positivi da ascrivere a imprese e lavoratori che hanno
reagito a difficoltà
Trieste, 26 gen - "L'Amministrazione regionale ha attuato le
disposizioni nazionali in materia di Reddito di Cittadinanza, da
un lato impegnandosi fattivamente nella presa in carico dei
nuclei familiari beneficiari e, dall'altro, garantendo ai
navigator un effettivo inserimento nei Centri per l'impiego.
Questo impegno colloca tra i primi tre posti in Italia l'azione
di questa Amministrazione regionale, dei suoi Centri per
l'impiego coadiuvati da validi - seppur sempre meno numerosi -
navigator, con riferimento agli esiti occupazionali dei
percettori del reddito di cittadinanza. Questo dato è certificato
dai report nazionali pubblicati da Anpal che vede la nostra
Regione primeggiare in Italia insieme alla Provincia di Trento e
alla Valle d'Aosta".
A fornire una chiave di lettura sul positivo andamento del lavoro
in Friuli Venezia Giulia è l'assessore regionale competente
Alessia Rosolen.
"Pare non poco forzato - aggiunge l'esponete dell'esecutivo
Fedriga - ravvisare un nesso di causalità fra il dato
occupazionale citato da un consigliere regionale di opposizione e
il Reddito di Cittadinanza, quasi che le politiche attive del
lavoro non esistessero prima di un intervento che ha finito per
risolversi, essenzialmente, se non esclusivamente, in una
provvidenza economica di contrasto alla povertà. Legittima, non
lo si nega, ma onestà intellettuale impone di riconoscere che le
politiche attive del lavoro sono ben altro".
"In questo senso - prosegue Rosolen - risulta decisamente più
fondato collegare il dato in questione, peraltro peculiare del
territorio del Friuli Venezia Giulia, con gli interventi di
politica attiva del lavoro che l'Amministrazione regionale ha,
d'intesa con le Parti Sociali, messo in campo tempestivamente per
superare le criticità che l'emergenza pandemica ha indotto nel
mercato del lavoro. Si pensi, ad esempio, all'intervento Pal
Covid: sostenendo significativamente anche le assunzioni a tempo
determinato, ha consentito una tenuta dei saldi occupazionali
specialmente nei settori fortemente caratterizzati dalla
stagionalità, quali turismo e ristorazione. Tant'è che, come da
stime effettuate dall'Osservatorio regionale del mercato del
lavoro, sulla scorta dei dati attualmente a disposizione, si
prevede un incremento della base occupazionale di circa 3 mila
unità proprio nel campo del lavoro dipendente. Auspichiamo che
questo aumento sia poi registrato dai dati dell'Istat, che ancora
non ha rilasciato le stime degli stock occupazionali a livello
regionale nel corso del 2021".
L'Osservatorio ha poi stimato un saldo positivo tra assunzioni e
cessazioni nel periodo gennaio-novembre 2021, pari a circa 25
mila unità mentre nello stesso periodo del 2019 il saldo era
intorno alle 22 mila unità. "Riteniamo - chiarisce l'assessore
regionale - che questo incremento sia sorprendente, poiché non
era scontato che la crescita economica avesse come riflesso un
immediato aumento della base occupazionale, almeno in termini di
assunzioni e di cessazioni. Ed è sorprendente perché, come si
ricorderà, nel corso del 2020, a differenza di tutto il resto
della penisola e alle medesime condizioni di protezione della
"cassa Covid", in Friuli Venezia Giulia si registrò un saldo
positivo, unica Regione in Italia. Sorprendente, infine, perché
quando agli inizi di maggio 2021 si è usciti dal momento più
acuto del secondo lockdown delle attività, la domanda di lavoro è
cresciuta di molto, ma altrettanto emergeva la difficoltà dei
datori di lavoro a trovare personale adeguato".
Il probabile aumento della base occupazionale regionale nel corso
del 2021 si deve all'andamento esplosivo dell'economia (+6,3% di
PIL regionale nel 2021), piuttosto che a non ben precisati
effetti che legano la percezione del Reddito di cittadinanza ad
un aumento di occupazione. Pertanto l'andamento positivo
dell'occupazione va ascritto non già alla misura salariale,
quanto invece alle imprese e ai lavoratori di questa Regione che
hanno saputo reagire alle difficoltà. Pro futuro - conclude
Rosolen - confidiamo che un eccessivo ricorso al lavoro a
termine, peraltro fisiologico nelle situazioni di ripartenza
dell'economia, possa evolvere in un aumento di assunzioni a tempo
indeterminato, vista anche la situazione di mismatch che, molto
probabilmente, potrebbe essere "risolta" in parte da un
miglioramento delle condizioni di assunzioni, sia in termini di
salario sia in termini di stabilità del lavoro".
ARC/AL
L'assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen
Foto Regione FVG