Udine, 24 mar - Apprendimento permanente, cittadinanza
digitale, innovazione declinata sia sotto il profilo tecnologico
che sociale: sono alcuni dei concetti chiave espressi
dall'assessore regionale alla Ricerca, Alessia Rosolen, nel corso
del workshop tenutosi in videoconferenza e inserito nel progetto
internazionale 'Learning Cities'.
Avviata due anni fa l'iniziativa nasce nell'ambito della
cooperazione tra la Regione Friuli Venezia Giulia, lo Stato di
Israele e l'Università delle LiberEtà di Udine (partner tecnico),
con l'obiettivo di favorire l'ingresso di Trieste nella Rete
internazionale delle 'Learning Cities' istituita dall'Unesco.
Si tratta delle 'Città che apprendono', tra le quali il modello
israeliano rappresenta un'eccellenza di livello internazionale,
che si basano sull'idea dell'educazione permanente quale
condizione fondamentale per la crescita, l'innovazione e lo
sviluppo economico delle comunità.
"La prospettiva - ha spiegato Rosolen - è quella di estendere il
modello di 'Learning cities' a una 'Learning Region': ossia a un
territorio regionale sul quale istruzione e formazione siano
strettamente connesse a livello economico e sociale, per
assicurare a tutti i cittadini le competenze necessarie ad
affrontare i cambiamenti lungo tutto l'arco della vita, in una
società in mutamento esponenziale. Per concretizzare questo
obiettivo abbiamo pensato, assieme al nostro partner tecnico, ad
alcune attività che coinvolgeranno, oltre alla città di Trieste
già interessata dal progetto, anche Pordenone, Udine e Gorizia.
Il primo 'step' prevede l'organizzazione di quattro workshop
internazionali, nei quattro capoluoghi, su alcuni temi
specifici".
Rosolen, nel ringraziare il sindaco di Modi'in (Israele), Haim
Bibas, relatore principale dell'evento, il direttore del Centro
Multidisciplinare di Modi'in, Orna Mager, Pina Raso,
dell'Università della LiberEtà e l'assessore alla Pianificazione
territoriale del Comune di Udine, Giulia Manzan, intervenuti
all'evento, ha rilevato che "la creazione di una 'Learnig Region'
passa dalla capacità di cogliere e vincere la sfida decisiva del
'lifelong learing', ovvero dal prendere atto che l'apprendimento
non si limita a una sola stagione della vita, ma ci accompagna
dall'infanzia alla maturità. È una sfida alla quale nessuno si
può sottrarre, perché è necessario che la comunità sappia
rispondere ai cambiamenti socioeconomici che fronteggiamo ogni
giorno. Stiamo attraversando una fase severamente probante, e non
possiamo prescindere dallo sviluppo di alcune competenze, come la
digitalizzazione e l'innovazione tecnologica per rispondere agli
impulsi del mercato del lavoro. L'obiettivo dev'essere il formare
cittadini digitali, consapevoli e pronti alle sfide del prossimo
futuro".
Secondo Rosolen "ci sono quattro direttrici d'azione, sulle quali
stiamo investendo per migliorare la capacità di intercettare e
governare i flussi del mercato del lavoro".
"Si tratta - ha precisato l'assessore - del potenziamento e
dell'individuazione di obiettivi specifici per l'Osservatorio del
mercato del lavoro per analisi e previsioni mirate; del dialogo
sempre più costante con il tessuto produttivo e le attività
economiche; dello sviluppo dei sistemi educativo-formativi e da
orientamento, che devono essere caratterizzati da una sempre
maggiore molteplicità di attori ('matching' domanda/offerta);
mentre la quarta direttrice ci riporta al workshop di oggi:
progetti internazionali per lo scambio di esperienze".
Rosolen ha concluso affermando che "il progetto 'Learning Region'
è nato in un contesto internazionale diverso, e nel frattempo la
pandemia ha messo impietosamente a nudo alcuni limiti strutturali
della nostra società. Alla luce di quanto avvenuto in un anno,
questo progetto assume una valenza addirittura superiore e ci
deve proiettare verso una nuova dimensione della vita e del
lavoro, che superi la dicotomia tra mondo reale e virtuale e
renda questi due ambiti complementari e capaci di arricchirsi
reciprocamente. Il concetto di 'Learning City' supera quello di
'Smart City', nella misura in cui non interviene solo sulla
gestione degli spazi, ma crea le condizioni affinché il
cambiamento sia prima culturale e sociale, per poi divenire, come
conseguenza, logistico ed economico".
ARC/CM/ma
L'assessore regionale all'Istruzione, Università e Ricerca Alessia Rosolen
Foto Regione FVG