Edilizia residenziale: Pizzimenti, si valuta impugnazione ordinanza Ud
Udine, 11 mar - "L'Amministrazione regionale sta valutando
l'eventualità di impugnare attraverso l'avvocatura della Regione
l'ordinanza del Tribunale di Udine del 2 marzo 2021 che impone di
eliminare, tra i requisiti richiesti per l'accesso ai benefici
dell'edilizia residenziale pubblica, l'assenza di 'proprietà di
immobili in Italia e all'estero'; ordinanza che tra l'altro
contrasta con una sentenza della Corte costituzionale, la quale
ribadisce invece la necessità per tutti i richiedenti di
dimostrare requisiti di una situazione di reale bisogno, e
discrimina i cittadini italiani".
Lo ha reso noto l'assessore regionale all'Edilizia, Graziano
Pizzimenti, rispondendo a un'interrogazione in Consiglio
regionale.
"Dal punto di vista del merito - ha puntualizzato l'assessore -
le conseguenze pratiche e giuridiche della decisione del
Tribunale di Udine sono impattanti, poiché generano una
discriminazione in senso contrario nei confronti dei cittadini
italiani, in quanto le dichiarazioni sostitutive, ovvero le
autocertificazioni, hanno come presupposto imprescindibile la
facoltà di controllo della loro veridicità da parte della
pubblica amministrazione. Controllo, che l'Autorità italiana non
ha la possibilità di eseguire sulle dichiarazioni dei cittadini
stranieri".
"Di conseguenza - ha soggiunto Pizzimenti - estendere ai
cittadini non Ue la possibilità di autocertificare la loro
proprietà o l'assenza di proprietà immobiliari all'estero,
significa, a prescindere dalle norme vigenti, ammettere che le
eventuali sanzioni in caso di dichiarazioni mendaci possano
essere applicate soltanto ai cittadini italiani".
"La Regione - ha precisato l'assessore - aveva invece previsto
che i cittadini di Stati non appartenenti all'Unione Europea
regolarmente soggiornanti in Italia possano utilizzare le
dichiarazioni sostitutive di cui agli articoli 46 e 47,
limitatamente agli Stati, alle qualità personali e ai fatti
certificabili o attestabili da parte di soggetti pubblici
italiani".
"L'impatto dell'ordinanza del Tribunale di Udine - ha concluso
Pizzimenti - è di indubbia gravità rispetto agli obiettivi della
normativa regionale, in quanto non tende a garantire parità di
trattamento procedurale a tutti i richiedenti, bensì a eliminare
uno specifico requisito che in un altro contesto è già stato
giudicato legittimo dalla giurisprudenza della Corte
Costituzionale".
ARC/CM/pph
L'assessore regionale all'Edilizia Graziano Pizzimenti
Foto Regione FVG
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