Prot. civile: Riccardi, percorso di sicurezza per volontario
Lavoriamo per rendere ancora più solido il sistema Palmanova, 19 mar - "Proseguiamo con gli incontri sul
territorio per informare e approfondire in merito
all'applicazione della modifica introdotta nel decreto
legislativo n. 81/2008 che per il mondo del volontariato vede
esclusa la prima parte ai fini delle responsabilità penali mentre
vede applicabile solo la parte formativa e l'uso dei dispositivi
di protezione individuali; lo facciamo secondo una logica di aree
omogenee per consentire approfondimenti più puntuali e mettere
ordine su aspetti rilevanti così da poter ripristinare
completamente l'attività di protezione civile. Incontri volti,
inoltre, a favorire una lettura corretta delle disposizioni di
legge vigenti anche in forza della modifica intervenuta e
ottenuta in tempi brevissimi". Lo ha indicato l'assessore regionale con delega alla Protezione
civile del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi durante
l'odierno incontro sull'applicazione del D.Lgs.81/2008 all'ambito
del volontariato. L'appuntamento, tenutosi a Palmanova nella sede operativa della
Protezione civile, con i sindaci e i coordinatori di Protezione
civile dei distretti del Manzanese, Udinese e del Cormor ha visto
anche gli interventi del direttore centrale di Protezione civile
Fvg Amedeo Aristei, del direttore del servizio volontariato
Nazzareno Candotti e di Daniela Iuri per l'avvocatura della
Regione Fvg. Riccardi ha sintetizzato alcuni passaggi fondamentali rimarcando
le fattispecie in cui viene applicata solo la seconda parte del
decreto 81, ovvero i contesti in cui viene effettuata l'attività
di volontariato e viene esclusa la responsabilità del datore di
lavoro. "La modifica normativa indica in maniera definitiva come sindaci
e coordinatori di Protezione civile non siano assimilabili a
datori di lavoro e dirigenti nell'ambito della sicurezza sui
luoghi di lavoro, ma - ha spiegato Riccardi - è necessario avere
chiaro il perimetro all'interno del quale si inserisce la
specifica attività di protezione civile perché nell'applicazione
del decreto solo le attività riconosciute all'interno di uno
scenario di rischio definito dal dipartimento nazionale sono
escluse dalla parte legata alle conseguenti responsabilità. Non
ci sono dubbi che una situazione conclamata di emergenza con
tanto di decreto rientri nel perimetro delle attività di
protezione civile". L'esponente della Giunta Fedriga ha sottolineato l'importanza "di
lavorare insieme, con tutta la filiera, dal sindaco, al
coordinatore, ai gruppi di volontari, per mettere in sicurezza e
rendere ancora più solido il sistema di volontariato di
Protezione civile" e ha sottolineato la necessità, per il
volontario di Protezione civile, di utilizzare i dispositivi
individuali di protezione, aver superato le visite sanitarie e
svolto l'attività formativa adeguata agli scenari di intervento.
"Si tratta di condizioni indispensabili - ha detto Riccardi - per
ripristinare la normale attività". Infine, l'assessore regionale ha assicurato l'impegno della
Regione nel garantire risorse per la formazione e per la
dotazione dei dispositivi di protezione individuale oltre che nel
venire incontro alle diverse esigenze dei gruppi di Protezione
civile del territorio, da quelli dei Comuni più grandi alle
realtà più piccole.
ARC/LP/ma
I partecipanti all'incontro nella sala ottagonale della sede della Protezione civile Fvg.
L'intervento dell'assessore regionale con delega alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi.
Header
contenuto
Attenzione!
Il sito è ottimizzato per le versioni recenti dei browser più utilizzati.