Attendiamo 100mila euro da Stato per incremento attività
Trieste, 31 mag - "La fibromialgia, una sindrome che colpisce
in maniera sorda molti dei nostri concittadini, perlopiù la
popolazione femminile, è sempre stata all'attenzione della
Regione. Stupisce apprendere che qualcuno possa pensare il
contrario, che non se ne sia accorto e non ne sia informato".
Le parole dell'assessore regionale alla Salute del Friuli Venezia
Giulia Riccardo Riccardi che stamani ha preso in esame la
tematica rispondendo a un'interrogazione in Consiglio regionale.
"Per la fibromialgia, lo Stato definisce una dotazione
finanziaria complessiva di 5 milioni di euro e alla nostra
Regione sono stati assegnati 105.558 euro, somma che sarà
impiegata per lo studio, la diagnosi e le cure di questa sindrome
- ha spiegato Riccardi -. Come Regione abbiamo adempiuto a ogni
passaggio, provvedendo a effettuare le comunicazioni previste dal
decreto, comunicando con i professionisti che si dovranno
occupare di sviluppare concrete azioni sul territorio del Friuli
Venezia Giulia".
"La Regione, però, a oggi, non ha ancora ottenuto fisicamente i
fondi da parte del Ministero della salute: non possiamo impiegare
somme che non abbiamo. Speriamo che la dotazione entri quanto
prima nelle nostre disponibilità; a quel punto provvederemo
all'erogazione dei finanziamenti - ha dettagliato Riccardi -.
Solo a quel punto, pertanto, saremo in grado di dare delle
indicazioni specifiche sull'utilizzo della quota, che darà modi
di organizzare percorsi terapeutici, riabilitativi, di cura e
diagnosi per le persone affette da questa sindrome, pure mediante
interventi formativi specifici, e con attività di studi della
stessa malattia, sensibilizzando le strutture sanitarie".
"Già durante la scorsa legislatura, la Regione ha licenziato in
III Commissione un disegno di legge sulla fibromialgia, portata
all'attenzione del Consiglio regionale per l'approvazione, per
poi approdare in Parlamento. La norma ha lo scopo di far
riconoscere questa malattia come invalidante affinché possa
essere inserita all'interno dei Livelli essenziali di assistenza
(Lea), ossia le prestazioni che il Servizio sanitario nazionale è
tenuto a fornire ai cittadini gratuitamente o dietro pagamento di
ticket" ha ricordato Riccardi.
"Mentre la ricerca e la scienza aiutano a riconoscere la malattia
di cui è affetto un paziente e con la quale deve convivere - ha
sottolineato Riccardi - compito di dell'istituzione deve essere
quello di organizzare successivamente la risposta di salute da
dare alla persona. La sfida di questo tempo è quella di avere a
disposizione un'organizzazione che garantisca percorsi che
aiutino a convivere con la malattia diagnosticata".
ARC/PT/ma