Salute: Riccardi risposte a carenza medici di medicina generale
Udine, 15 ott - "Con il provvedimento approvato oggi dalla
Giunta regionale vengono resi esecutivi i quattro accordi
sottoscritti a fine settembre con le Organizzazioni sindacali dei
medici di medicina generale. Si tratta di atti che rappresentano
una risposta concreta e condivisa a problematiche reali e a
contrasto degli effetti della situazione epidemiologica in atto
che ha aggravato la carenza dei medici di medicina generale (mmg)
su tutto il territorio nazionale".
E' il commento del vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con
delega alla Salute, Riccardo Riccardi, sulla delibera licenziata
dalla Giunta regionale che stabilisce anche la ripartizione delle
risorse per il 2021 pari a 516.108 euro tra le Aziende sanitarie
regionali sulla base della popolazione residente: 129.027 euro ad
Asfo, 232.250 euro ad Asufc e 154.831 euro ad Asugi.
Gli accordi regionali definiscono specifici aspetti relativi a
diversi istituti contrattuali disciplinati dall'Accordo
collettivo nazionale (Acn). Il primo accordo è relativo
all'applicazione dell'art. 34, comma 1, dell'Acn ed individua una
soluzione al problema della costante sottostima nella
determinazione delle zone carenti di assistenza primaria.
"Attualmente - ha spiegato Riccardi - è possibile individuare le
zone che si renderanno vacanti nel corso dell'anno solare
esclusivamente sulla base della sola previsione di quanti
accederanno al pensionamento di vecchiaia al momento del
compimento dei 70 anni di età mentre non sono programmabili, se
non con il breve preavviso di due mesi, i pensionamenti
anticipati per anzianità. In seguito all'accordo, sarà possibile
conteggiare gli ambiti territoriali vacanti di medico di
assistenza primaria che si renderanno disponibili nell'arco
temporale di 12 mesi a decorrere dal 31 marzo di ogni anno".
Viene inoltre introdotto un criterio di minima flessibilità per
l'attribuzione degli incarichi all'interno del medesimo Ambito
territoriale di assistenza primaria che si rendono disponibili
nel corso dell'anno per effetto di cessazioni impreviste.
"In questo modo - ha aggiunto il vicegovernatore - si cerca di
limitare il rischio di 'carenze assistenziali' non programmabili
anche in vista della prossima quiescenza per anzianità di molti
mmg".
Il secondo accordo definisce i criteri per l'utilizzo delle
risorse per il 2021 finalizzate alla retribuzione dell'indennità
di personale infermieristico dei medici di base mentre il terzo
prevede l'estensione della possibilità di svolgere l'attività
all'interno delle Medicine di gruppo integrate (Mgi) con
erogazione della relativa indennità anche ai medici con incarico
provvisorio che subentrano ad un medico di base cessato o sospeso
dall'incarico non già appartenente ad una Mgi.
"In questo modo si ritiene di incentivare i giovani medici di
medicina generale ad accettare incarichi provvisori per la
copertura delle zone carenti. A differenza, infatti, di quanto
avviene a livello nazionale dove i medici con incarico
provvisorio hanno diritto esclusivamente alla quota capitaria per
assistito negoziata a livello nazionale, in regione a tali medici
viene quindi riconosciuto un trattamento economico sempre più
vicino a quello del medico titolare dell'incarico di assistenza
primaria a tempo indeterminato".
L'ultimo accordo ridefinisce i criteri per l'identificazione a
cura dei singoli mmg, sulla base della conoscenza diretta dei
propri assistiti, della popolazione target oggetto degli
obiettivi assistenziali e gestionali: "si tratta di misure volte
a valorizzare e premiare l'attività svolta dai medici di medicina
generale per fronteggiare l'emergenza Covid-19" ha concluso
Riccardi.
ARC/LP/ep
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