Una delle due indagini è stata finanziata dalla Regione
Udine, 19 feb - "Le dinamiche attorno alle quali vivono paesi,
comunità e giovani delle montagne del Friuli Venezia Giulia
continuano a mutare negli anni, così come è accaduto durante la
pandemia e, adesso, nel post Covid. Individuarle nella loro
realtà concreta, con interviste alle persone che la abitano per
scelta o perché ci sono nate, ci permetterà di avere a
disposizione uno strumento in più per andare a intervenire in
maniera ancora più puntuale e mirata su questa parte del
territorio tanto ricca quanto composita e dagli equilibri
estremamente delicati".
Lo ha sottolineato l'assessore alle Risorse agroalimentari,
forestali e ittiche del Friuli Venezia Giulia, Stefano Zannier,
intervenuto quest'oggi, nella sede di Udine della Regione, alla
presentazione del progetto "Mind. Le montagne dentro le montagne.
Narrazioni, dinamiche e percorsi di sviluppo nella montagna
italiana: nuove letture" di cui è capofila l'Università degli
studi di Udine con la collaborazione di sei atenei italiani, e
del progetto "Partire o restare? La propensione dei giovani a
vivere nella montagna friulana, tra competenze nuove e
tradizionali", sempre dell'ateneo friulano.
All'illustrazione delle due ricerche, una finanziata dal
Ministero dell'Università e della ricerca, e una dalla Regione
Friuli Venezia Giulia, hanno preso parte, tra gli altri, anche il
geografo Mauro Pascolini, coordinatore nazionale del progetto
"Mind", il rettore dell'ateneo friulano, Roberto Pinton, e il
sindaco di Dogna, Simone Peruzzi, in rappresentanza,
quest'ultimo, delle amministrazioni municipali coinvolte in una
delle ricerche: oltre a Dogna, anche Clauzetto, Enemonzo,
Forgaria nel Friuli, Malborghetto-Valbruna e Preone.
"Con interviste sul posto che coinvolgeranno i giovani abitanti
dei paesi montani di età compresa tra i 24 e i 34 anni, e i nuovi
abitanti, e successivamente con interviste agli allievi di quarta
e quinta superiore e agli studenti universitari, avremo un quadro
quanto mai attuale e utile per capire quali sono le motivazioni
che spingono le nuove generazioni in particolare a continuare a
vivere e a lavorare, o meno, nelle terre montane ove abitano" ha
spiegato, a margine, Zannier.
"Indagini importanti, quindi, su campioni significativi di
popolazione e in un momento storico chiave, nel quale si leggono
i primi segnali di ritorno alla montagna, non solo come luogo
'sicuro' ma soprattutto come ambiente capace di dare risposta a
un'esigenza sempre più evidente nel post Covid: quella di
condurre un'esistenza sostenibile, dettata da priorità diverse
rispetto a solo pochi anni fa - ha osservato Zannier -. Partendo
dalla piena consapevolezza che in questo ambito non esistono
ricette segrete, uniche e univoche: sappiamo che abitare e
lavorare in questa parte della nostra regione non è facile ed è
importante ricordare pure che l'idea bucolica di una vita
trascorsa in montagna sia un concetto solo romantico".
"La Regione è da sempre vicina alle genti e ai territori montani
attraverso le tante azioni di governo della Giunta, dirette al
sostegno di queste aree - ha ricordato, infine, Zannier - Diversi
gli strumenti adottati: si pensi solo alle misure della Strategia
aree interne che, per la parte comunitaria, porterà in dote a
queste zone più di 50 milioni di euro, ma anche alle tante misure
regionali di aiuto ai giovani che si impegnano nell'agricoltura
di montagna, alle misure della nuova Pac, destinate in larga
misura alla montagna, e agli aiuti agli esercizi di prossimità".
ARC/PT/gg
L'assessore Stefano Zannier interviene alla presentazione dei due progetti di ricerca dell'Università di Udine
Da sinistra Simone Peruzzi, Mauro Pascolini, Stefano Zannier e Roberto Pinton
L'assessore Stefano Zannier con il rettore dell'Università di Udine, Roberto Pinton
La platea
L'assessore Stefano Zannier interviene alla presentazione delle due ricerche dell'Università di Udine