L'assessore al Burlo al convegno dedicato a maxiemergenza e
pediatria
Trieste 20 ott - "L'area dell'emergenza-urgenza sanitaria ci
pone ogni giorno davanti a una sfida importante dove la
formazione continua a rappresentare un elemento fondamentale, per
raggiungere il fine ultimo, primario, al quale tutti noi
lavoriamo: quello di dare risposte di salute efficaci,
appropriate e sostenibili alla comunità".
L'ha sottolineato l'assessore alla Salute del Friuli Venezia
Giulia Riccardo Riccardi, intervenuto questa mattina all'Irccs
materno infantile "Burlo Garofolo" di Trieste, al convegno
"Maxiemergenze & pediatria", un incontro dedicato alla gestione
dei pazienti pediatrici in situazioni di maxiemergenza, ovvero in
situazioni sanitarie critiche e straordinarie, con un elevato
numero di persone coinvolte e di vittime, che rende necessaria
l'attivazione di un piano specifico "a catena": dal soccorritore
anche laico sul posto fino ai reparti della terapia intensiva.
"Estendendo il concetto da un singolo evento a una condizione più
globale, possiamo considerare anche il periodo pandemico una
maxiemergenza: in quei difficili frangenti il sistema sanitario
ha gestito di fatto le istanze di salute secondo un piano
venutosi a creare in forma orizzontale - ha fatto notare Riccardi
-. Quella organizzazione ha dimostrato ancora una volta, e l'ha
fatto con forza, come nessun comparto possa lavorare in maniera
autonoma e indipendente, dalla singola persona al sistema. La
sinergia unita alla multidisciplinarietà, l'integrazione e
l'osmosi nelle comunicazioni che hanno coinvolto non solamente la
struttura sanitaria, ma anche tutto il resto del tessuto della
società, tra cui la protezione civile, sono stati elementi chiave
per superare i momenti più duri dei tempi del Covid. Una lezione
importante da cui dobbiamo apprendere: la struttura verticale è
un modello che non risponde più alle esigenze di una società
profondamente mutata".
Nel ringraziare gli organizzatori dell'evento, Riccardi si è
soffermato sull'importanza del capitale umano: "negli anni,
purtroppo, il sistema pubblico ha sottovalutato questa
fondamentale componente, fallendo. Ne è conseguita una
disaffezione che vede nel comparto della salute la sua evidenza
maggiore, che non risparmia altri settori fondamentali come la
sicurezza, la scuola, la giustizia".
"Una disaffezione e un allontanamento cui è necessario porre un
freno non solamente con politiche retributive che gratifichino il
professionista della salute, ma anche con azioni che vadano a
incentivare la carriera, che permettano a chi lavora in
particolare nell'emergenza-urgenza di condurre una vita normale,
riuscendo a conciliare la passione per la propria professione e
la vita privata".
ARC/PT/gg
L'assessore regionale Riccardo Riccardi al convegno nel corso del suo intervento