Dragaggi: Scoccimarro, finanziato progetto per 900mila euro sul Corno
Le opere prenderanno il via in autunno San Giorgio di Nogaro, 11 mag - Partirà in autunno
l'intervento per il consolidamento spondale del fiume Corno e per
la realizzazione di opere idrauliche. I lavori sono finanziati
con uno stanziamento di 900mila euro da investire nell'area di
canoa e canotaggio a San Giorgio di Nogaro. Lo ha annunciato oggi l'assessore regionale alla Difesa
dell'ambiente, Fabio Scoccimarro, durante l'incontro in Municipio
a San Giorgio di Nogaro sul tema dei dragaggi, a cui hanno
partecipato, fra gli altri, il sindaco Roberto Mattiussi, il
direttore generale di Confindustria Udine Michele Nencioni, i
portatori di interesse e alcuni consiglieri regionali. "Siamo pronti a partire con la gara d'appalto e in autunno
potranno essere avviati i lavori - ha detto Scoccimarro -. Si
tratta di opere che mirano a risolvere l'erosione di alcuni
tratti spondali e l'assestamento degli argini". Il tratto di fiume Corno interessato è quello situato a valle
dell'abitato di San Giorgio di Nogaro e lambisce la zona
industriale del Comune. I lavori permetteranno una navigazione
più sicura. "Siamo consapevoli che le vie navigabili per San Giorgio di
Nogaro sono vitali per l'economia locale e regionale - ha
indicato nel corso dell'incontro l'assessore -; per questo la
Regione che, per quanto di sua competenza, ha già predisposto le
risorse e le delibere necessarie, ora è impegnata tecnicamente e
politicamente per superare i nodi principali legati ai dragaggi". Il primo di questi, secondo Scoccimarro, ha a che fare con
l'interpretazione normativa della laguna che impedisce di agire
con gli atti necessari. Considerare la laguna come mare o non
come tale è una differenza sostanziale in base alla quale si
possono o meno fare delle progettazioni. "Su questo fronte ci siamo attivati con i vertici ministeriali e
grazie al supporto della Procura della Repubblica e dei Prefetti
siamo sulla buona strada per superare il problema - ha informato
l'esponente della Giunta Fedriga -. La risoluzione di questo
scoglio delineerebbe in maniera inequivocabile l'iter da seguire
sia per le istituzioni che per i gestori delle marine per
garantire le profondità necessarie al passaggio delle
imbarcazioni con pescaggio maggiore e di dimensioni importanti".
Il secondo nodo è quello del dragaggio "necessario per l'accesso
delle navi commerciali a porto Buso: in questo caso stiamo
valutando l'utilizzo della cassa di colmata di Trieste
(piattaforma logistica) per la corretta gestione dei sedimenti.
La concorrenza di altri porti italiani e stranieri in questo caso
è spietata e la nostra Regione non può permettersi di perdere
queste opportunità di sviluppo del territorio". Prima della riunione l'assessore, accompagnato da alcuni
rappresentanti delle Marine, ha effettuato un sopralluogo in
barca lungo il Corno per verificare i lavori di dragaggio già
eseguiti e l'area da ripristinare sul canale di atterraggio di
porto Buso fuori dalle dighe foranee. Durante l'incontro sono
state evidenziate le conseguenze economiche e ambientali
provocate dal blocco dei dragaggi, a partire dalle preoccupazioni
relative al dirottamento delle navi sui porti concorrenti quali
quello di Capodistria, con la perdita di competitività
dell'industria friulana. Alcuni rappresentanti delle Marine hanno sottolineato l'insieme
di interessi turistici ed economici di cui sono portatori di
interesse ed espresso apprezzamenti per l'attenzione dimostrata
dall'assessore per trovare le soluzioni all'annosa questione.
ARC/LP/al
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