Trieste, 3 feb - "Nella gestione delle donazioni per
l'attivazione del sistema di telemedicina questa Amministrazione
ha sempre applicato le leggi vigenti. Chi muove attacchi inutili
e pretestuosi che cosa avrebbe fatto di diverso? Chi ha governato
questo Paese e il Friuli Venezia Giulia per molti anni, perché
non ha mai modificato le norme per ridurre i tempi per
l'attivazione di queste nuove procedure? Di telemedicina si parla
da anni e noi, adesso, ci stiamo provando davvero anche grazie
alle donazioni dei cittadini della nostra regione. Solo chi cerca
la polemica a tutti i costi poteva pensare che fosse possibile
realizzare in poche settimane un progetto così complesso".
Il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi,
risponde così a due Iri presentate oggi in Consiglio regionale.
"Il lavoro, evidentemente reso ulteriormente complicato dalla
pandemia, finalizzato all'introduzione di nuovi meccanismi di
operatività, ha avuto un'adesione di 294 medici di medicina
generale - spiega Riccardi -. Inoltre sono stati consegnati 17
kit che coprono 51 pazienti (4 gestiti da Asufc, 6 da Asugi e 41
da Asfo. Quest'ultima ha consegnato 10 kit all'interno di una
casa di riposo per poter monitorare tutta la popolazione
residente nella struttura".
"Sono i medici di medicina generale - aggiunge il vicegovernatore
- che valutano quali persone possano essere monitorate con questi
sistemi in remoto, in collaborazione stretta con i distretti
delle aziende sanitarie di appartenenza".
"Questa prima fase di sperimentazione può ritenersi completata -
precisa Riccardi - e va inserita in un'altra problematica che
determina l'inadeguatezza delle regole vigenti in materia di gare
di appalti di beni e servizi particolarmente necessari durante la
pandemia. Il progetto di sorveglianza domiciliare delle persone
Covid positive, infatti, è stato avviato a seguito della delibera
di Giunta regionale del 24 luglio 2020 che ha dato indirizzo
circa l'impiego dei fondi della raccolta solidale effettuata
dalla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia".
"Il progetto prevede la messa a disposizione di 1500 kit formati
da tablet con Sim per il collegamento alla rete internet,
connessi via bluetooth a uno sfigmomanometro, un pulsossimetro e
un termometro, al fine di monitorare a distanza i pazienti,
inviare i dati ai sanitari che li hanno in carico ed effettuare
all'occorrenza delle videochiamate tra medico e paziente. Il
progetto - sottolinea il vicegovernatore - è stato
particolarmente complesso e non poteva essere diversamente data
la multidisciplinarietà dell'operazione. Ha visto infatti il
coinvolgimento di diversi attori che hanno dovuto mettere a
fattor comune numerosi contributi specialistici".
Insiel, a seguito di apposita convenzione con la Protezione
civile regionale - sottoscritta in data 27 ottobre 2020 -, ha
provveduto all'affidamento del servizio di noleggio per un
importo di 359mila e alla conseguente consegna dei tablet con Sim
configurata secondo le seguenti scadenze: i primi 5 tablet con
Sim necessari alla configurazione delle apparecchiature campione
il 27 novembre 2020; i successivi 495 il 4 dicembre 2020; gli
ulteriori 500 il 17 dicembre 2020; e gli ultimi 500 il 12 gennaio
2021.
La Protezione civile - a seguito di manifestazione di interesse
esperita dal 31 luglio al 10 settembre 2020 - ha acquisto la
richiesta di partecipazione da parte di 15 aziende. La gara a
procedura ristretta, secondo la normativa prevista per le gare
sopra soglia comunitaria, ha visto quale soggetto aggiudicatario
con decreto del 19 dicembre 2020 la ditta Abintrax di Monopoli
per un importo contrattuale di quasi 664mila euro corrispondente
ad un ribasso del 40,29 per cento.
Abintrax ha provveduto a consegnare i primi 5 kit campione
completi necessari alla successiva configurazione delle
apparecchiature il 20 novembre 2020 ricevendo cinque giorni dopo
da Insiel la validazione in quanto rispondenti ai requisiti di
capitolato. Ha consegnato inoltre 1500 pulsossimetri il 21
dicembre 2020); ulteriori 140 pulsossimetri oltre a 1500
termometri il 21 gennaio; 160 sfigmomanometri l'1 febbraio; gli
ultimi 1340 sfigmomanometri consegnati in questi giorni risultano
essere giacenti in dogana presso l'aeroporto di Venezia in attesa
delle pratiche di ingresso in Italia.
"Ad oggi - rivela Riccardi - sono quindi stati configurati
ulteriori 160 kit completi che verranno distribuiti a partire
dalla prossima settimana a cura delle Aziende sanitarie, mentre i
rimanenti 1340 verranno allestiti e consegnati nelle prossime
settimane, con un ritardo ad oggi di 2 giorni rispetto ai tempi
contrattuali".
"A fronte dei ritardi di Abintrax, abbiamo subito sollecitato la
ditta a completare le forniture, pena applicazione delle penali
prevista dal contratto. L'azienda ha già comunicato che le
apparecchiature necessarie si trovano appunto all'aeroporto di
Venezia in attesa delle pratiche di ingresso in Italia, che -
conclude Riccardi - dovrebbero concludersi a breve".
ARC/RT/ep