Salute: Riccardi, nostra riforma stabilisce indirizzi e responsabilità
Trieste, 19 nov - "Una norma deve indicare la direzione,
mettere a disposizione gli strumenti e stabilire in modo chiaro
modalità di controllo e responsabilità. Questi sono i principi
che hanno guidato la stesura della nostra riforma sanitaria. La
politica non deve entrare nelle tematiche gestionali,
occupandosi, per fare alcuni esempi, del numero dei primari o dei
modelli organizzativi di ogni azienda sanitaria. Altrimenti
sarebbe cogestione senza che nessuno abbia responsabilità".
Lo ha affermato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con
delega alla Salute, Riccardo Riccardi, nel corso della seduta
delle III Commissione del Consiglio regionale dedicata al ddl
sulla riforma sanitaria che a breve sarà discussa in Aula.
"La norma, nella sua impostazione, garantisce livelli di equità
territoriale che ancora oggi non esistono. Il suo pilastro è la
presa in carico del paziente da parte del distretto, chiarendo -
ha spiegato Riccardi - da una parte i termini dell'accessibilità
e dall'altra precisando le responsabilità nel caso di servizi che
non funzionino in modo adeguato".
"I direttori di distretto sono chiamati, infatti, a programmare e
coordinare il sistema della salute territoriale, mettendo insieme
l'assistenza sociale e quella sanitaria utilizzando percorsi
definiti che permetteranno di superare criticità ancora oggi
presenti. Inoltre - ha aggiunto il vicegovernatore - l'Azienda
regionale di coordinamento per la salute (Arcs) sarà chiamata ad
esercitare fino in fondo la sua attività di coordinamento delle
tre aziende sanitarie che avranno piena autonomia
dell'organizzazione complessiva dei processi".
"Si tratta di una riforma che avrà bisogno del suo tempo per
andare a regime. Abbiamo raccolto numerose osservazioni durante
la fase di ascolto e di confronto con gli operatori del settore.
Osservazioni che - ha specificato - troveranno una puntuale
risposta negli emendamenti che sono in corso di deposito. Saranno
affrontati i temi del personale, delle competenze delle Aziende
di servizi alle persone (Asp) utilizzate dal sistema sanitario
regionale, dell'organizzazione dei distretti e della facoltà di
aderire o meno da parte dei medici ai Centri di assistenza
primaria (Cap)".
"Ci sono alcuni temi che, invece, necessitano ancora di un
approfondimento. In particolare - ha sottolineato Riccardi -
stiamo facendo alcune valutazioni riguardanti il rapporto
pubblico-privato che, nella nostra riforma, abbraccia anche il
privato sociale, il terzo settore e il sistema della salute
mentale".
ARC/RT/fc
Il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, nel corso della seduta delle III Commissione del Consiglio regionale
Foto Regione FVG
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