Trieste, 28 dic - Con l'approvazione della legge 32/2018 che,
modificando la 26/2014, ha ridefinito l'assetto degli enti
locali, in particolare per quanto concerne le Unioni territoriali
intercomunali (Uti) e l'adesione ad esse delle amministrazioni,
si è posta fine a una serie di obblighi ingiusti imposti ai
Comuni del Friuli Venezia Giulia e si è restituita ai sindaci la
possibilità di decidere quali siano i modelli organizzativi
migliori per i propri territori. Lo ha ricordato l'assessore
Pierpaolo Roberti, sottolineando che con questa norma nel dialogo
tra Regione e Comuni si è passati da un improprio rapporto di
forza a uno paritario.
In coerenza con il perseguimento, nell'avvio della legislatura,
dell'obiettivo di ripristinare quanto prima un'ampia
partecipazione alle iniziative di riforma concernenti
l'ordinamento locale, si è anche inteso restituire al Consiglio
delle autonomie locali il ruolo di interlocutore
dell'amministrazione regionale quale rappresentante di tutti i
Comuni.
In tema di sicurezza, gli interventi hanno visto in primo luogo
il riequilibrio a favore dei Comuni non associati alle Uti dei
finanziamenti assegnati con il Programma regionale.
Contestualmente sono state messe a disposizione dei privati
cittadini risorse pari a 520mila euro per l'installazione di
sistemi di sicurezza nelle abitazioni private e 600mila euro ai
comuni capoluogo per la vigilanza privata.
Per il 2019 sono previsti stanziamenti per il Programma regionale
sicurezza pari a 4,4 milioni, oltre alla costituzione di un fondo
di 3,5 milioni a favore degli enti locali per interventi volti ad
accrescere le condizioni di sicurezza sul territorio.
Per quanto riguarda il volontariato, è continuata la concessione
di contributi lungo tre filoni: rimborso spese assicurative,
acquisto di attrezzature tecniche e finanziamento di progetti di
particolare rilevanza. Altri finanziamenti sono andati alle
associazioni di promozione sociale e al terzo settore.
In tema di corregionali all'estero, se nel 2018 per il sostegno
di progetti di enti, associazioni e istituzioni riconosciuti sono
stati stanziati 820mila euro, nel 2019 dovrà essere approvato in
via definitiva un nuovo regolamento che definisce rinnovati
criteri per la concessione dei contributi.
Per quanto concerne le lingue minoritarie lo scorso giugno è
diventato operativo l'Ufficio centrale per la lingua slovena, è
stata costituita la rete per lo sloveno nelle Pubbliche
amministrazioni, sono state rinnovate le cariche del CdA
dell'Agenzia regionale per la lingua friulana ed è diventata
operativa la Commissione consultiva delle comunità germanofone,
che si sono arricchite con l'ingresso di Sappada in Fvg.
Infine le politiche comunitarie. Tenuto conto che il negoziato
sul futuro della politica di coesione è stato formalmente
avviato, è stato istituito il tavolo regionale per il post 2020,
che dovrà delineare gli aspetti di programmazione e gestione dei
Fondi strutturali di investimento.
ARC/PPD