Presentato il nuovo Piano di gestione del rischio alluvioni ai
Comuni: documento storico, agile e moderno.
Udine, 16 feb - Un documento di importanza storica, il nuovo
Piano di gestione del rischio alluvioni (Pgra) è stato presentato
ai sindaci dei Comuni dell'Udinese, questa mattina in
videoconferenza durante una riunione informativa dall'assessore
regionale alla Difesa dell'ambiente, Fabio Scoccimarro.
L'importante documento è stato illustrato, inoltre, anche ai
primi cittadini dei Municipi dell'Isontino e dell'area giuliana
mentre domani sarà la volta dei sindaci del Pordenonese; il
documento supera - semplificandola, rendendola moderna e
necessariamente attuale -, la pianificazione che si è succeduta
dal 1989, ovvero dall'anno in cui nacquero le autorità di bacino.
"La Regione è vicina ai Comuni con questo nuovo, fondamentale,
strumento per la migliore gestione del territorio sul fronte
della difesa dalle alluvioni. Un documento che arriva dopo oltre
un anno di intenso lavoro: un iter che ha visto coinvolti nel
percorso di definizione gli stessi Municipi - ha detto
Scoccimarro -. Il nostro obiettivo è, adesso, quello di aiutare
gli amministratori locali nell'applicazione del piano, partendo
dalla comprensione dei suoi contenuti e dalle importanti novità
che apporta".
Il Pgra è un documento essenziale per programmare le opere e le
azioni necessarie per prevenire il rischio alluvioni; ha uno
sviluppo su tre anni, con lo scopo di individuare le misure,
intese sia come opere sia come azioni (piani di sgombero -
evacuazione) che le amministrazioni comunali realizzeranno o
svilupperanno concretamente nei due trienni di vigenza per
ridurre il rischio alluvioni.
Il nuovo Piano di gestione del rischio alluvioni supera i divieti
assoluti, per passare alla flessibilità. Introduce, tra le altre,
una novità importante che riguarda, per i Comuni, la necessità di
inserire il tipo di rischio nella destinazione urbanistica di un
immobile. Questo per favorire la costruzione di edifici sicuri ed
evitare brutte sorprese per chi acquista uno stabile (si
eviteranno cause per scantinati allagati, ad esempio, per
immobili costruiti con vani interrati in aree soggette ad
allagamento).
Il Piano tiene conto del mutamento climatico in atto, che
riguarda nel presente la nostra regione, non solo le generazioni
future. La "Tempesta Vaia", primo tornado di Classe 2 generatosi
nel Mediterraneo, ha mostrato come il surriscaldamento globale
crei, già nella realtà che viviamo oggi, eventi imprevisti,
improvvisi e violenti. Non solo Vaia, tra il 28 e il 29 ottobre
del 2018, ma anche i fenomeni di acque alte eccezionali e
ripetute nel novembre 2019, le nevicate eccezionali della scorsa
stagione invernale e anche i primi mesi del 2022 (caratterizzati
da siccità, con possibili - seppure ipotetici - eventi critici
nell'estate di quest'anno).
Il gruppo di lavoro della Regione, che ha affrontato la parte
normativa revisionando globalmente l'approccio, ha ripristinato
alcuni vincoli ineludibili per le aree a pericolosità idraulica
elevata e, in parallelo, ha riattribuito ai Comuni un ruolo
essenziale nella pianificazione e attuazione degli strumenti
urbanistici. Questi ultimi dovranno tener conto della conoscenza
della pericolosità delle aree, ponendo vincoli che siano
proporzionati al pericolo e al rischio che un nuovo intervento
potrebbe generare.
ARC/PT/ma