Giorno Ricordo: Callari, riconoscere fatti per costruire Europa libera
A Gorizia consegnata onorificenza in memoria di Claudio Loria Gorizia, 14 feb - "Questa regione ha attraversato tragedie
immani che hanno toccato il fondo della miseria umana.
Finalmente, in un'Europa che sta costruendo il suo futuro di
convivenza, questa storia dovrebbe essere scritta sulla pietra,
nella consapevolezza che la libertà attuale è frutto di quelle
lunghe sofferenze. Alcune parti ancora si esprimono con
negazionismi e riduzionismi, senza rendersi conto che così
facendo stanno fuori dalla storia europea: solo davanti al
riconoscimento dei fatti può continuare il cammino dell'Europa
che verrà e di cui dobbiamo essere riconoscenti a tutti coloro
che sono morti contro tutti i totalitarismi". Lo ha detto l'assessore regionale al Patrimonio Sebastiano
Callari intervenendo oggi pomeriggio nel Palazzo del Governo a
Gorizia, alla cerimonia di consegna dell'onorificenza del
Presidente della Repubblica, per tramite del prefetto Raffaele
Ricciardi, a Claudio Loria, classe 1922, deportato nel 1944 dalla
sua casa di Gorizia verso la Jugoslavia e da allora scomparso. La
pergamena e la medaglia in sua memoria sono state consegnate alle
pronipoti, Martina e Francesca Bosco. "Nella precedente legislatura - ha ricordato ancora Callari - il
Consiglio regionale ha votato all'unanimità una mozione su Norma
Cossetto, già insignita della medaglia d'oro del Presidente della
Repubblica: un riconoscimento che da quel momento ha fatto la
storia e quella storia non può più essere messa in discussione.
La stessa mozione voleva attribuire a Norma Cossetto l'emblema di
una tragedia più ampia affinché si giungesse a una condivisione
dei fatti su cui proseguire la costruzione dell'Europa libera". Claudio Loria, il cui nome appare nel primo lapidario nel Parco
della Rimembranza di Gorizia dedicato ai goriziani deportati
durante l'occupazione titina della città, apparteneva all'11^
Reggimento Genio e dal '43 operava nel 4^ Reggimento della
milizia di difesa territoriale. Il recente ritrovamento da parte
della famiglia di alcuni documenti testimoniano che a 22 anni fu
deportato da casa e da allora disperso in Jugoslavia. Le
pronipoti lo hanno ricordato come un giovane che credeva
nell'ideale di una Gorizia libera. Alla cerimonia hanno preso parte anche il sindaco di Gorizia
Rodolfo Ziberna, il questore Luigi Di Ruscio e alcuni
rappresentanti delle associazioni degli esuli
istriano-giuliano-dalmati.
ARC/SSA/ma
Martina e Francesca Bosco, pronipoti di Claudio Loria, ricevono l'onorificenza alla memoria del prozio deportato nel 1944
L’assessore regionale al Patrimonio Sebastiano Callari (primo a sinistra) alla cerimonia di consegna dell'onorificenza del Presidente della Repubblica a Claudio Loria
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