Agenda digitale: Callari, no a poteri accentrati allo Stato
Pordenone, 13 feb - "La volontà del Governo di accentrare la
digitalizzazione di tutta la Pubblica amministrazione a livello
statale può mettere a rischio l'autonomia delle Regioni, gli
investimenti che queste ultime hanno già compiuto nel comparto e
i posti di lavoro di chi sta operando nel settore".
È questa la preoccupazione espressa quest'oggi a Roma nel corso
della seduta della Conferenza delle Regioni dal presidente della
Commissione speciale Agenda digitale, l'assessore del Friuli
Venezia Giulia Sebastiano Callari. Il timore avanzato dalle
assise, alle quali ha partecipato anche il collega di giunta
Pierpaolo Roberti, è stato esplicitato attraverso un documento
che verrà vagliato ora dall'esecutivo nazionale.
In particolare ciò su cui si è focalizzata l'attenzione
dell'incontro è il fatto che la governance nazionale dell'Agenda
digitale sia intenzionata a concentrare le funzioni in capo alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri, con la creazione di tre
nuovi soggetti nonostante fosse stata auspicata una
razionalizzazione del sistema. Inoltre le Regioni avrebbero
preferito un rafforzamento dei rapporti con il ministero della
Funzione pubblica.
"Nel documento - spiega Callari - chiediamo di rivedere i poteri
e le funzioni in materia di Agenda digitale della Presidenza del
consiglio dei Ministri e di considerare Agid quale unico soggetto
deputato alla elaborazione di linee guida e regole tecniche sul
digitale. Così facendo si riconoscerebbe alle Regioni il ruolo a
loro assegnato dalla stessa Costituzione".
La preoccupazione di Callari è rivolta a quelle pubbliche
amministrazioni che, nel settore, hanno compiuto importanti
investimenti e i relativi posti di lavoro. "Questo accentramento
- ha detto il presidente della Commissione speciale Agenda
digitale - rischia di gettare al vento più di 1,5 miliardi di
fatturato annui nel comparto specifico delle Regioni. A ciò si
aggiunge il fatto che un cambio di governance nella direzione
auspicata dal Governo metterebbe a rischio i posti di lavoro di
quanti sono stati assunti nelle pubbliche amministrazioni per
attuare le politiche avviate in tema di agenda digitale. Ci
auguriamo che con la nostra posizione assunta in seno alla
Conferenza Stato-Regioni, sia possibile rivedere una decisione
che svuoterebbe le Regioni della propria autonomia dilapidando un
patrimonio già esistente e di grande valore".
ARC/AL/ep
Il presidente della Commissione speciale Agenda digitale e assessore regionale del Friuli Venezia Giulia Sebastiano Callari alla seduta della Conferenza delle Regioni assieme all'assessore Pierpaolo Roberti
Foto Regione FVG
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