Trieste, 13 gen - "La Società Friuli Venezia Giulia energia si
farà, senza se e senza ma".
Lo ha sottolineato l'assessore regionale alla Difesa
dell'ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro
in occasione delle audizioni in IV Commissione consiliare sullo
stato dell'arte dell'attuazione della legge 21/2020 che
disciplina la cessione di energia a titolo gratuito da parte dei
concessionari di impianti di grande derivazione d'acqua ad uso
idroelettrico e sul regolamento, già approvato in via preliminare
in Giunta e dal Consiglio delle autonomie a dicembre.
In merito alle richieste di chiarimento sulla costituzione della
Società Friuli Venezia Giulia energia, Scoccimarro ha fugato ogni
dubbio rendendo noto contestualmente che la Direzione regionale
ha dato incarico di advisor ad un raggruppamento temporaneo tra
professionisti (Studio legale Finocchiaro Formentin Saracco di
Torino, allo studio tecnico di ingegneria Pantidro di Cuneo e
allo studio del ragioniere commercialista Giuseppe Cascino di
Torino).
"L'incarico di consulenza, i cui tempi di consegna sono previsti
entro la metà di aprile, è finalizzato - ha spiegato Scoccimarro
- alla preparazione del bando di gara per le grandi derivazioni
scadute o in scadenza e si occuperà di valutare anche i termini
della costituzione della società mista. In merito alla
definizione dei canoni ex articolo 21 della legge 21/2020 i tempi
previsti per la consegna dell'incarico di consulenza sono invece
più brevi e scadono precisamente a febbraio".
Concluse le audizioni con i comitati (Coordinamento del grande
idroelettrico italiano, Comitato Valmeduna, Comitato Valcellina,
Comitato Carnia, Comitato Sopravvissuti del Vajont, Movimento
tutela Arzino, Comitato Val Degano) e con i presidenti delle
Comunità di montagna, oltre che con il Gruppo di lavoro Grande
idroelettrico (Sindaci dei Comuni di Montereale Valcellina,
Ampezzo, Meduno, Trasaghis, Tramonti di Sopra), l'assessore ha
replicato ad alcune questioni sollevate anche nel corso del
dibattito consiliare, ricordando che "il Friuli Venezia Giulia è
stata la prima regione a legiferare sulle grandi derivazioni
idroelettriche, proprio perché ha come primo obiettivo conciliare
gli aspetti di tutela dell'ambiente con quelli economici,
occupazionali e di sicurezza".
L'assessore ha rigettato le accuse di lentezza nel processo
legislativo, ammettendo che "certamente sia passato del tempo da
quando il 6 novembre 2020 l'Aula ha approvato all'unanimità la
legge 21" ma assicurando che gli uffici hanno avviato un intenso
e costante lavoro per giungere alla definizione del regolamento
con una modalità condivisa.
"I tempi si sono allungati perché - ha spiegato Scoccimarro - la
mia volontà è stata quella di trovare un accordo condiviso dal
territorio rappresentanti dalla delegazione di sindaci indicati
dal Cal e al fine di predisporre uno schema di riparto che
valesse non solo per questo regolamento, ma in generale per
ciascuno dei tre sistemi di grandi derivazioni d'acqua a uso
idroelettrico. Se avessimo, come è stato richiesto nel corso del
dibattito odierno, aggiunto ulteriori passaggi di valutazione
istituzionale avremmo ulteriormente allungato i tempi".
In merito al fatto che non avendo ancora stabilito la Regione le
norme regolamentari si andrebbe incontro a delle perdite di
risorse per i Comuni, Scoccimarro ha rassicurato sul fatto che
questo è un "timore infondato in quanto le ricorse sono
accantonate" e ha aggiunto che in merito alla definizione dei
canoni alcuni ritardi dell'iter sono determinati dal fatto che in
passato la Regione ha dovuto affrontare impugnative da parte
delle società - ad esempio Edison, A2A e Cellina - e che quindi
andava strutturato un iter legislativo inappellabile.
ARC/EP/al
L'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente, all'Energia e Sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro
Foto Regione FVG