Udine, 2 dic - La Regione Friuli Venezia Giulia è pronta a
fare la propria parte nella realizzazione del progetto di
interconnessione degli acquedotti del territorio regionale.
È quanto ha affermato l'assessore regionale alla Difesa
dell'ambiente, all'Energia e Sviluppo sostenibile, Fabio
Scoccimarro, commentando l'avvio del progetto per la
realizzazione di un masterplan da parte dei sette gestori del
ciclo idrico integrato della regione (AcegasApsAmga, Acquedotto
del Carso, Acquedotto Poiana, Cafc, Hydrogea, Irisacqua e Lta)
che a tal fine si sono costituiti in raggruppamento temporaneo di
imprese.
"La Regione potrebbe già utilizzare i due milioni di euro
stanziati dallo Stato per la realizzazione di una presa
d'emergenza sul torrente Arzino a servizio dell'acquedotto Destra
Tagliamento e realizzare la progettazione dell'interconnessione
degli acquedotti esistenti", è stato l'intendimento espresso
dall'assessore.
"In un periodo come quello attuale, che ha messo a dura prova il
bilancio regionale - ha affermato Scoccimarro - vedere i gestori
idrici della regione trovare un'intesa e proporre un masterplan
condiviso è di fondamentale importanza per non disperdere le
risorse economiche e soprattutto per rendere un migliore servizio
ai cittadini del nostro territorio".
Il documento individuerà i collegamenti fra le reti acquedotto
necessari per prevenire i rischi di approvvigionamento dovuti
anche ai mutamenti climatici.
Il masterplan analizzerà l'evoluzione demografica e di sviluppo
di ogni territorio interessato nel breve (2030), medio (2040) e
lungo (2050) periodo ed effettuerà una ricognizione dei sistemi
idrici esistenti, comprensiva di un'analisi quantitativa e
qualitativa delle attuali risorse idriche. Successivamente il
piano dovrà specificare le opere di interconnessione necessarie a
fronteggiare emergenze idriche dovute, ad esempio, a prolungate
siccità, eventi alluvionali o dissesti idrogeologici. Ogni
intervento avrà un livello di priorità, oltre che una stima di
costo e sostenibilità finanziaria.
Regione e Arpa avevano già coordinato negli anni scorsi il lavoro
propedeutico a questo, ovvero l'elaborazione dei piani per la
sicurezza idropotabile delle acque, i cosiddetti water safety
plan (WSP) attraverso i quali ogni gestore ha mappato
dettagliatamente tutti i possibili rischi a cui l'acqua gestita è
potenzialmente soggetta lungo l'intero servizio acquedotto.
È stato così possibile tracciare un quadro dettagliato dei rischi
legati, ad esempio, alla carenza di disponibilità a causa di
periodi prolungati di siccità, alla contaminazione di sostanze
inquinanti, all'eventualità di danneggiamenti a impianti o reti
causati da guasti, eventi atmosferici o da atti volontari di
terzi. Da tale mappatura discendono le modalità operative e gli
interventi che potranno mitigare o eliminare ciascuno dei rischi
individuati. Fra tali interventi si inseriscono a pieno titolo
anche le interconnessioni oggetto del masterplan appena siglato.
Operativamente il raggruppamento di imprese ha demandato al Cafc
il compito di realizzare il masterplan, attraverso una società di
progettazione che verrà individuata tramite procedura di gara,
entro i primi mesi del 2021, così da giungere alla stesura del
documento entro la fine del prossimo anno.
ARC/SSA/com/pph
L'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente Fabio Scoccimarro in una foto d'archivio
Foto Regione FVG