Udine, 21 nov - "Siamo impegnati in un percorso che ha
l'obiettivo di dare certezze, perché la straordinaria esperienza
della protezione civile continui e, anzi, si consolidi. La
Regione percorrerà tutte le strade possibili per giungere a una
soluzione che assicuri ai primi cittadini, ai coordinatori delle
squadre di Pc e ai volontari, la tranquillità necessaria per
continuare la loro meritoria, generosa e fondamentale opera a
favore della collettività, non solo del Friuli Venezia Giulia, ma
anche, nel caso di grandi calamità, anche di popolazioni di altre
regioni del Paese, o di altri Stati".
Lo ha sottolineato più volte, ieri sera, l'assessore con delega
alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo
Riccardi, intervenuto nell'auditorium Comelli, nella sede di
Udine della Regione, alla Consulta straordinaria dei coordinatori
dei Gruppi comunali di protezione civile e dei presidenti delle
associazioni di volontariato incardinate nel sistema di
Protezione civile del Friuli Venezia Giulia.
Il tema del Decreto legislativo 81 è stato sviscerato dal
direttore dell'Ufficio legale del Dipartimento nazionale di
Protezione civile, insieme al direttore centrale della Pc del
Friuli Venezia Giulia Amedeo Aristei.
Nel ricordare che il provvedimento assunto dalla Magistratura nei
confronti di un sindaco della Carnia e del coordinatore del
gruppo di Pc di quel Comune rientra nell'alveo
dell'interpretazione di una norma che non è di competenza della
Regione ma dello Stato, Riccardi ha precisato anche come
l'attività dei tecnici dell'Azienda sanitaria universitaria
Friuli Centrale (Asufc) sia stata svolta nell'ambito della delega
dell'organismo inquirente, ovvero il magistrato.
"È indubbio che la situazione che si è venuta a creare, e che non
ha precedenti nella storia dell'attività del volontariato di
protezione civile, e in generale nel mondo del volontariato, ci
preoccupa - non ha nascosto Riccardi -. La stiamo seguendo da
quando ne siamo venuti a conoscenza, nel pieno rispetto
nell'autorità dell'azione della Magistratura, con il supporto
tecnico degli Uffici legali di Pc".
"Qui si tratta di dare certezze sull'applicazione di una norma
che, per quello che è il pensiero dei nostri giuristi, a partire
dal 2011, non può essere applicata al volontario così come si
applica a un datore di lavoro in relazione al rapporto che lo
lega ai suoi dipendenti. Lo stesso si dica per la figura del
responsabile o preposto che sia. Tuttavia, se tutto ciò non
dovesse essere condiviso, assumeremo tutte le iniziative
possibili per giungere a un chiarimento dell'interpretazione
della norma, che sancisca e consolidi definitivamente i principi
specifici che valgono per il volontariato di protezione civile in
questo campo e per la quale apparirebbe necessaria una
unificazione del Parlamento".
"Comprendo appieno il timore che alberga in volontari,
coordinatori e sindaci, che ringrazio per aver preso parte, da
tutta la regione, alla Consulta straordinaria, per un costruttivo
confronto - ha aggiunto Riccardi -. Comprendo la loro scelta,
comunicata ufficialmente ieri sera, di sospendere le attività.
Così come quella, che abbiamo subito accolto, di rinviare la
Giornata del volontario, fissata nei primi giorni di dicembre
2023, e la successiva convocazione degli Stati generali della
Protezione civile".
ARC/PT/pph
L'assessore Riccardo Riccardi alla Consulta straordinaria dei coordinatori dei Gruppi comunali di protezione civile
I partecipanti alla Consulta straordinaria dei coordinatori dei Gruppi comunali di protezione civile
Il tavolo della Consulta straordinaria dei coordinatori dei Gruppi comunali di protezione civile del Fvg