Riorganizzazione garantisce continuazione attività chirurgiche
Trieste, 13 nov - "In considerazione del costante aumento dei
contagi l'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina
(Asugi) ha aggiornato il Piano per la gestione dell'emergenza
Covid in un quadro in cui, a differenza di quanto accaduto nella
prima ondata, le attività ospedaliere e assistenziali rimangono
aperte. Sarà quindi garantita l'attività chirurgica in tutte le
strutture dell'Azienda grazie a una rimodulazione che conferisce
priorità alle urgenze e agli interventi oncologici".
Lo ha detto oggi il vicegovernatore con delega alla Salute del
Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, relativamente al nuovo
Piano dell'Asugi per la gestione dell'emergenza coronavirus.
Nel dettaglio, come ha spiegato lo stesso Riccardi, a Gorizia
verrà aperto un reparto Covid a bassa e media intensità con 38
posti letto che potranno essere ulteriormente ampliati a seconda
della necessità. A fronte di un eventuale peggioramento della
situazione, con il trasferimento di tutti i pazienti chirurgici a
Monfalcone, potranno essere resi disponibili ulteriori 26 posti
in Medicina (3° e 4° piano) per un totale complessivo di 64 posti
al San Giovanni di Dio.
Per quel che riguarda l'area triestina, viene potenziata anche la
capacità di ricovero per pazienti intensivi dell'Ospedale di
Cattinara, per un totale di 60 posti letto, di cui 30
semintensivi e 30 intensivi. Inoltre la Clinica Medica viene
convertita in reparto Covid con una progressiva implementazione
dei posti letto, che a regime saranno 33. In questo contesto
riorganizzativo la Medicina clinica inizierà ad accogliere anche
i pazienti con sintomatologia da Covid-19, ma tampone negativo,
con flessibilità nei posti letto fino ad un massimo di 29.
Restano inoltre disponibili i posti letto all'Ospedale Maggiore,
Villa Sissi, Sanatorio Triestino e Rsa San Giusto a Trieste e
Parco Basaglia e Locanda del Gelso in area isontina. A breve,
come ha specificato il vicegovernatore, si prevede di
formalizzare ulteriori accordi con strutture private per
l'accoglienza di persone positive asintomatiche che non
necessitano di ricovero ospedaliero.
Sul fronte dell'implementazione del personale in organico sono
previste prese in servizio di ulteriori unità infermieristiche
tra fine novembre e inizio dicembre.
L'attuale fase di rimodulazione delle attività ha anche lo scopo
di alleggerire il Pronto soccorso, i cui accessi restano numerosi
molto più che durante la prima ondata, a causa del regime meno
restrittivo delle misure in vigore rispetto al lockdown.
L'Azienda, come ha sottolineato Riccardi, riesce a sostenere la
situazione anche grazie all'ultima riforma sanitaria regionale,
"che ha comportato l'accorpamento dell'area triestina con quella
isontina, il che rende possibile riorganizzare le attività su più
presidi ospedalieri gestendo il personale con l'integrazione a
seconda delle necessità conseguenti all'andamento dei contagi.
Una collaborazione, unitamente a un reciproco sostegno tra le
strutture dei due territori, che - ha concluso - ci consente di
fronteggiare l'impatto sanitario di questa nuova fase".
ARC/GG/pph