Alleanze per superare insieme l'emergenza
Palmanova, 31 ott - "L'emergenza sanitaria non deve diventare
emergenza sociale; è necessario affrontare la recrudescenza del
virus con un'alleanza fra tutti i soggetti coinvolti, con gli
Enti locali e gli operatori della salute avendo chiarezza dei
propri ruoli. Siamo stati costretti a riconvertire alcune
strutture ospedaliere per far fronte a un'emergenza che, sebbene
non sia ancora, per gravità, al pari di alcune altre regioni,
presenta una notevole complessità. Tutte le manovre che abbiamo
messo in atto e che metteremo in atto sono determinate da chi
governa il sistema ospedaliero, non dalla politica che deve
invece consentire ai professionisti di lavorare nelle migliori
garanzie di sicurezza e per i cittadini".
Lo ha detto oggi a Palmanova il vicegovernatore con delega alla
Salute e alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia,
Riccardo Riccardi, nel corso della riunione in videoconferenza
con i sindaci degli ambiti che fanno riferimento all'Azienda
sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc).
Riccardi ha aperto la riunione esprimendo la volontà di
ripristinare gli incontri con i rappresentanti dei territori e
richiamato al leale rapporto istituzionale con gli Enti locali.
"Intendiamo ristabilire con periodicità costante questi
appuntamenti che hanno l'obiettivo di raccogliere le istanze e le
preoccupazioni delle amministrazioni comunali per cercare di
governare, nei limiti del possibile, il fenomeno in atto, perché
questo non è il momento delle divisioni".
Il vicegovernatore ha anticipato che domani l'incontro si terrà
con i sindaci dell'ambito dell'Azienda sanitaria Friuli
occidentale (Asfo) e lunedì con l'area dell'Azienda sanitaria
Giuliano-Isontina (Asugi).
Dopo aver rappresentato la situazione, informando sull'aumento
dei decessi, sull'andamento del contagio in crescita, sulla
situazione delle terapie intensive e dei ricoveri, il
vicegovernatore ha ricordato il costante incremento della curva
degli isolati, la difficoltà di reperire professionisti della
sanità e la necessità di riconvertire alcune strutture per
garantire il miglior livello di sicurezza dei cittadini.
Su questo punto, l'esponente della Giunta Fedriga ha ringraziato
i sindaci di Gemona del Friuli e Cividale del Friuli per aver
compreso la necessità di chiudere, in via temporanea, per essere
poi riprese al termine dell'emergenza, le attività dei Punti di
primo intervento dei presidi ospedalieri per incrementare la
disponibilità di posti letto dedicati in particolare alla domanda
ospedaliera di Udine e Palmanova. Quanto a Palmanova Riccardi ha
informato su come "stiamo ragionando sull'ulteriore
implementazione dei posti letto nella struttura di Palmanova per
il processo di negativizzazione ma tutte le decisioni in questa
situazione, dipenderanno dall'andamento dell'epidemia".
Ha sottolineato, poi, l'importante impegno delle azioni per il
sistema di tracciamento: "siamo arrivati ad una media di 2000
tamponi nella fase acuta del primo periodo e oggi registriamo fra
i 5000 e i 6000 tamponi al giorno; uno sforzo importante che
potrà vedere una trasformazione con l'approvvigionamento dei test
rapidi e l'intervento dei medici di medicina generale e i
pediatri di libera scelta che auspico si possa perfezionare il
prima possibile".
Durante il confronto con i sindaci sono emerse alcune proposte
quali quella di mettere a disposizione il personale degli uffici
comunali per sollevare il dipartimento di prevenzione dall'intesa
attività della gestione dei flussi comunicativi e la rimessa in
campo della Protezione Civile per l'assistenza alle persone. La
prima proposta, pur apprezzata dal vicegovernatore, necessita di
accurati approfondimenti vista la natura sensibile dei dati, la
seconda è stata pienamente condivisa.
ARC/LP/gg