Trieste, 28 set - Un carico con duemila termometri a infrarossi
e 50mila mascherine certificate provenienti dalla Cina è stato
sbarcato a Ciampino e attende la definizione delle pratiche di
sdoganamento per giungere dal Lazio alla sede della Protezione
civile regionale a Palmanova.
È il carico di dispositivi di protezione sanitaria reperito dai
corregionali all'estero, che avrà come destinatarie finali le
società sportive dilettantistiche del Friuli Venezia Giulia,
secondo gli accordi siglati tra l'Ente Friuli nel mondo,
l'Amministrazione regionale e il Coni Fvg.
"È un'iniziativa bellissima nata da una richiesta difficile che
la Regione ha rivolto alle associazioni dei friulani e giuliani
all'estero e che è stata subito raccolta con l'elaborazione di un
progetto che oggi si è concretizzato" è stato il commento
dell'assessore regionale ai Corregionali all'estero, Pierpaolo
Roberti, intervenuto oggi alla presentazione a Trieste
dell'iniziativa 'Emergenza Covid-19. I corregionali all'estero a
sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia', assieme al
presidente dell'Ente Friuli nel mondo, Loris Basso, del
presidente del Fogolâr Furlan di Hong Kong, Michele Cicigoi, e
del presidente del Coni Fvg, Giorgio Brandolin.
La genesi del progetto è stata ricordata dallo stesso Roberti che
ha raccontato "l'emozione provata quando, all'inizio della
pandemia, da tutte le parti del mondo abbiamo cominciato a
ricevere i primi pacchi con i dispositivi di protezione
individuale".
"Stavamo attraversando la fase più dura - ha ricordato
l'assessore - prima della nomina del Commissario per l'emergenza
nazionale, in un momento in cui avevamo difficoltà a reperire i
dispositivi anche per i nostri sanitari. Le produzioni mondiali
non riuscivano a sostenere la domanda aumentata in modo
esponenziale e la nostra difficoltà a reperire questi beni di
prima necessità era aggravata dall'impossibilità di far varcare i
confini alle merci. I corregionali all'estero si sono dimostrati
le nostre sentinelle e i nostri ambasciatori".
Da qui l'appello alle associazioni dei corregionali affinché, di
fronte all'impossibilità di realizzare le iniziative in programma
per il 2020 finanziate dalla legge regionale 7/2002, i fondi
regionali fossero utilizzati per un progetto di supporto concreto
nella pandemia; un'iniziativa che ha in ogni caso ripercorso il
solco dei legami tra imprenditori friulani e giuliani all'estero
e la terra d'origine e che ha coinvolto direttamente alcuni
corregionali residenti a Hong Kong, imprenditori nel settore
biomedicale, per facilitare il reperimento, l'acquisto e la
spedizione in Friuli Venezia Giulia dei dispositivi di protezione
individuale. È stato proprio l'imprenditore Cicigoi,
impossibilitato a rientrare a Hong Kong e bloccato a Cormons dal
Natale scorso, a tenere le fila del progetto e degli scambi
internazionali.
A beneficiare dei dispositivi, come detto, saranno le società
dilettantistiche sportive della regione. L'intento, come ha
evidenziato Brandolin, è duplice: favorire il riavvio in
sicurezza della pratica sportiva tra i giovani, ma anche
raccomandare una volta di più a dirigenti e volontari il rispetto
delle normative e delle indicazioni che arrivano dalla comunità
scientifica e dagli amministratori, nella consapevolezza che il
tempo di convivenza con il virus sarà ancora lungo.
Nei prossimi giorni sarà proprio il Coni Fvg a definire i criteri
per la distribuzione dei materiali tra le 3.200 società sportive
iscritte al registro ufficiale e che - fatta eccezione per le
quattro società professionistiche del calcio (Udinese, Triestina
e Pordenone) e della pallacanestro (Trieste Basket) -
costituiscono il vastissimo tessuto sportivo regionale
dilettantistico.
ARC/SSA/ma
L'assessore ai Corregionali all'estero del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, assieme al presidente dell'Ente Friuli nel mondo, Loris Basso, al presidente del Coni Fvg, Giorgio Brandolin, al presidente del Fogolâr Furlan di Hong Kong, Michele Cicigoi - Trieste, 28 settembre 2020.
Foto ARC Montenero