Trieste, 22 set - La riforma degli Enti locali dovrà rispettare
ed esaltare le identità culturali e linguistiche di una Regione
che è a statuto speciale non a caso, ma dovrà essere anche e
soprattutto la riforma del Sistema Regione, ovvero la
ricostruzione di un'Amministrazione del Friuli Venezia Giulia
agile, veloce, dinamica e sussidiaria, intenta a programmare e
legiferare per poi distribuire, riproponendo necessariamente
anche la presenza e l'operatività di strutture intermedie, le
risorse ai Comuni che rappresentano i centri di contatto più
vicini ai cittadini e alle loro esigenze.
È questo il progetto della Giunta Fedriga che l'assessore
regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, ha esposto
nel corso di un dibattito a Martignacco, al cospetto di una
platea costituita in buona parte da amministratori del territorio.
"Inutile nascondere - ha evidenziato Roberti - che per il Friuli
Venezia Giulia questo è l'ultimo treno possibile per evitare che,
a breve-medio termine, ci possano essere Comuni costretti a
chiudere i battenti. Davanti a questa responsabilità - ha
aggiunto l'assessore - è fondamentale un approccio all'insegna
del dialogo capillare con la base per arrivare, nella seconda
metà del 2019, a una riforma completa e funzionale".
L'assessore, in merito, ha spiegato di avere inviato una lettera
a tutti i Comuni chiedendo quali siano le risposte attese dalla
ricostruzione strutturale del Fvg, "un passo chiarificante
rispetto all'approccio che vuole coinvolgere nelle decisioni e
non farle calare dall'alto".
Quanto all'ente intermedio, Roberti ha insistito sul fatto che
"dovrà essere elettivo perché è inaccettabile che coloro i quali
gestiscono risorse pubbliche non possano essere scelti dagli
elettori e, di conseguenza, rispondere a loro del proprio
operato".
A questo proposito, l'assessore ha rimarcato l'anomalia di un
Friuli Venezia Giulia "unica Regione in Italia priva delle
Province, realtà che ha accentrato 900 dipendenti all'interno
dell'Amministrazione, 150 dei quali non abbinati ad alcun
trasferimento di competenze".
"È palesemente una situazione assurda perché - ha affermato
Roberti - basta pensare a quanto uno solo di questi sarebbe
fondamentale per un piccolo Comune dove, allo stato attuale, un
sindaco è costretto a sopperire direttamente alle carenze di
organico, trasformandosi di fatto in dipendente sottopagato".
In tema di personale, però, l'assessore ha identificato nell'età
media "molto alta" dei lavoratori in Regione un'opportunità per
operare nei prossimi anni, a fronte di un pensionamento di circa
il 30 per cento degli effettivi, quel ricambio che consentirà di
assumere negli enti intermedi.
Soffermandosi, infine, sulle funzioni in carico alla Regione,
Roberti ha annunciato che si sta operando una revisione
complessiva per evitare che l'Amministrazione debba occuparsi di
finanziamenti minimali a realtà che, a differenza di un sindaco,
nemmeno conosce, così come di regolamentare attività tipicamente
legate a territori specifici.
ARC/FC
L'assessore FVG alle Autonomie localil, Pierpaolo Roberti, nel corso del suo intervento al convegno di Martignacco