Covid: Rosolen, su scuola messe in campo tutte le risorse disponibili
"Restrizioni alle lezioni in presenza solo davanti ai picchi"
Trieste, 7 apr- "Sul tema scuola, a fronte della fase di
pandemia, abbiamo messo in campo tutte le misure, le competenze e
le risorse a disposizione della Regione, intervenendo a tutela
della salute di tutti e non solo dei ragazzi solo quando le
evidenze sanitarie lo imponevano".
Lo ha affermato l'assessore regionale all'Istruzione, Formazione
e Università Alessia Rosolen in sede di VI Commissione consiliare
del Consiglio regionale.
Rosolen ha ricordato che "le due sole ordinanze regionali
restrittive sulla scuola sono state emanate in lieve anticipo
rispetto al passaggio del Friuli Venezia Giulia dalla zona gialla
a quella arancione a gennaio e dalla zona arancione a quella
rossa a marzo, in tempi poco antecedenti ai picchi di contagio,
dal quale purtroppo la scuola non è esente, come è stato
dimostrato".
L'assessore ha ricapitolato le poste "che attestano l'attenzione
prioritaria di quest'Amministrazione regionale verso la scuola":
i 25 milioni annuali di investimento a bilancio, il piano di
rafforzamento dell'edilizia scolastica pari a 286 milioni, la
nuova legge sull'istruzione "in cui sono state inserite
modifiche utili ad affrontare la pandemia", il piano digitale da
4,8 milioni per la connettività nelle scuole e l'aggiunta di 2
milioni regionali ai finanziamenti nazionali per la dotazione di
dispositivi digitali destinati a tutti gli studenti.
A riprova dello sforzo prodotto dalla Regione, Rosolen ha reso
noto che in Friuli Venezia Giulia "solo il 7,39 per cento degli
studenti dice di essere privo di dispositivi digitali e che solo
il 4,94 per cento fa sapere di essere privo di connettività o con
una connettività problematica".
L'assessore ha anche sottolineato che "con le deroghe concesse
dalla Regione, che hanno tenuto conto non solo dei laboratori e
delle esigenze della disabilità ma anche degli studenti che hanno
richiesto la presenza per assenza di connettività in casa, la
didattica in presenza nelle secondarie di secondo grado ha
raggiunto il 40 per cento, con picchi massimi nell'ex provincia
di Udine".
"La didattica in presenza è fondamentale per ogni giovane: tutti
abbiamo avuto sedici anni e lo sappiamo bene - ha concluso
Rosolen -. Possiamo però dire che si sono fatti dei passi in
avanti sul versante dello svecchiamento e della modernizzazione:
dal punto di vista dell'aggiornamento digitale della scuola, in
effetti, si è fatto in un solo anno più di quanto fosse stato
fatto in decenni".
ARC/PPH/al
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