Università: Rosolen, assegnate da Ardiss 5mila 690 borse di studio
Trieste, 5 dic - Sono 5mila 690 le borse di studio assegnate
dall'Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori
(Ardiss) per l'anno accademico 2020/21. I beneficiari sono 2mila
865 studenti dell'Università di Trieste e 2mila 825
dell'Università di Udine. La misura vale oltre 18 milioni di
euro.
Ne dà notizia l'assessore regionale all'Università, Alessia
Rosolen.
"Le borse sono state rideterminate e arricchite - spiega
l'assessore - alla luce dei servizi non fruiti a causa
dell'emergenza Covid-19. Rispetto ai beneficiari dell'anno
precedente sono state distribuite 189 borse di studio in più:
possiamo quindi desumere che il servizio sia stato reso in modo
puntuale, seppur in un contesto decisamente più complicato
rispetto agli altri anni, e abbia raggiunto un numero di ragazzi
addirittura superiore al recente passato. Di questo ringraziamo
l'Ardiss".
Le restrizioni e le privazioni vissute dai ragazzi e causate
dalla pandemia hanno indotto la Regione ha prevedere misure
straordinarie, sia in termini economici che nella tempistica di
presentazione delle domande.
"Non è stata trattenuta, infatti, la quota mensa dalle borse di
studio degli iscritti agli atenei del Friuli Venezia Giulia per
tutti i mesi da marzo in poi. Nel bando unico per l'anno
accademico 2020/21 abbiamo deciso - prosegue l'assessore - di non
trattenere la quota mensa dalla borsa di studio e abbiamo
previsto un pasto gratuito giornaliero fino al 31 dicembre.
Ricordo anche che a tutti i ragazzi rimasti nelle residenze
universitarie durante il lockdown sono stati rimborsati gli
scontrini per l'acquisto di generi alimentari; a chi invece si
trovava nei convitti convenzionati con Ardiss è stato garantito
un contributo forfettario a ristoro delle spese alimentari".
Per il 2020/2021 nel bando unico per il diritto allo studio è
stata prevista una misura straordinaria voluta dalla Regione e
concordata con il Comitato degli studenti per garantire l'accesso
alla borsa di studio a prescindere dal raggiungimento
tradizionale dei crediti formativi.
"È stata infatti inserita la possibilità - precisa Rosolen - di
presentare la dichiarazione sostitutiva di atto notorio da parte
di chi per 'motivi oggettivi ostativi' non abbia potuto
raggiungere i crediti formativi necessari. L'obiettivo è dare ai
ragazzi una serie di strumenti aggiuntivi per superare una fase
inevitabilmente destabilizzante: a livello istituzionale abbiamo
cercato una soluzione che non fornisse alibi agli studenti ma
che, anzi, li responsabilizzasse nella volontà di superare gli
ostacoli e poter così proseguire il percorso di studi".
ARC/Com/EP
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