Fascia età 25-29 anni quella che ha aderito di più
Trieste, 20 dic - Una richiesta progressivamente crescente di
colloqui individuali; l'attivazione di nuovi percorsi online per
superare gli ostacoli logistici e sanitari legati alla pandemia;
l'obiettivo di potenziare il servizio e renderlo sempre
rispondente alle esigenze degli studenti.
È quanto emerge analizzando la relazione redatta dall'Agenzia
regionale per il diritto agli studi superiori (Ardiss) rispetto
al servizio di supporto psicologico offerto ai ragazzi iscritti
alle Università di Trieste e Udine.
Negli scorsi giorni si è tenuta una videoconferenza alla presenza
dell'assessore regionale all'Istruzione, Università e Ricerca,
Alessia Rosolen, e dei rappresentanti di Ardiss e delle due
Università per fare il punto della situazione rispetto a un
servizio giunto al decimo anno di età.
"L'obiettivo dell'iniziativa - spiega Rosolen - era valutare un
servizio ormai consolidato ma che, anche alla luce degli effetti
dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, è ragionevolmente
destinato ad assumere un ruolo maggiore per sostenere e
accompagnare gli studenti lungo il loro percorso di maturazione e
crescita personale, formativa e sociale. Nel corso del confronto,
è stato possibile valutare come l'attività sia mutata nel corso
degli anni; stiamo cercando di entrare nel merito delle
conseguenze provocate dalla pandemia: dalla paura del contagio ai
disagi legati alle limitazioni, restrizioni e vincoli nella vita
quotidiana vissuti in questi mesi, è dovere delle istituzioni
tentare di intuire quali sono gli accorgimenti più utili affinché
queste attività rafforzino il loro ruolo di prezioso punto di
riferimento per gli studenti".
Rosolen ha reso noto che "Trieste e Udine presentano situazioni
diverse: gli studenti dell'Università di Trieste si avvalgono del
servizio gestito direttamente da Ardiss, mentre quelli di Udine
fanno capo allo specifico servizio autonomo costituito
all'interno dell'Università prima ancora che nascesse l'attività
di Ardiss. Al netto di questo distinguo, si registrano numeri
significativi, che inducono a ritenere opportuno il potenziamento
del servizio anche in termini di coordinamento con altre realtà
del territorio".
"Sono 882 i colloqui individuali effettuati a Udine e 1253 a
Trieste alla data del 30 novembre - rende noto Rosolen -.
Tendenzialmente, la fascia di età che ha aderito con più
convinzione al servizio è quella degli studenti tra i 25 e i 29
anni e sono le ragazze a essere più intraprendenti nel richiedere
l'attivazione del colloquio psicologico, nelle modalità
consentite dai protocolli vigenti. Durante il lockdown è
risultato rilevante garantire il sostegno psicologico agli
studenti in modalità online attraverso diverse piattaforme, quali
Skype, Zoom, WhatsApp. Il Servizio psicologico ha, infatti,
supportato gli studenti che si trovavano nelle case dello
studente, lontani dalle loro famiglie, nella gestione di
eventuali sintomatologie da isolamento, nella prevenzione e nel
monitoraggio di potenziali situazioni di rischio. L'attività
volta costituisce una vera a propria consulenza verso un percorso
di recupero della propria fiducia e autostima".
L'assessore ha osservato che "secondo quanto è stato riferito,
inizialmente si è registrata qualche titubanza rispetto
all'ipotesi di convertire il confronto frontale in un colloquio
in remoto. Con il passare del tempo, probabilmente anche alla
luce dell'andamento della curva del contagio, i ragazzi hanno
superato il trauma dell'assenza di contatto diretto e hanno
aderito al servizio, accettando una modalità di confronto diversa
dal tradizionale. L'obiettivo è rafforzare le nostre attività in
remoto in attesa di poterle riprendere in presenza".
ARC/Com/EP
L'assessore regionale all'Istruzione, Università e Ricerca Alessia Rosolen, in una foto d'archivio
Foto Regione FVG