Demanio: Callari, piano Fvg consente ricognizione e programmazione
Udine, 9 mar - "Non sarà facile a livello nazionale raggiungere
un quadro normativo che dia ordine alla materia del demanio
marittimo. Il Friuli Venezia Giulia si era fatto promotore di una
normativa considerata all'avanguardia per molti aspetti, ma che
la Corte Costituzionale, come sappiamo, ha comunque cassato
definendo la materia di competenza esclusiva dello Stato. Non ci
siamo fermati e abbiamo messo a punto un Piano che è uno
strumento strategico in funzione di ricognizione e
programmazione, in grado di coordinarsi con le norme statali che
verranno e con i Piani regolatori dei Comuni".
È quanto ha ribadito l'assessore regionale al Demanio, Sebastiano
Callari, intervenendo oggi alla seduta della I Commissione
Consiliare chiamata ad esprimere il proprio parere sulla
deliberazione della Giunta regionale n. 68 del 21 gennaio 2022
"D. Lgs. 152/2006 - LR 22/2006. Progetto di piano di
utilizzazione del demanio marittimo statale a uso diportistico
(PUD-DIP). Adozione del progetto e del rapporto ambientale.
Approvazione preliminare."
"Proprio ieri sera - ha riferito l'assessore - si è tenuta
un'audizione della Commissione demanio della Conferenza delle
Regioni presso la X Commissione Senato che sta discutendo il
decreto concorrenza. Il mio timore è che l'inserimento di una
questione così complessa in un decreto che abbraccia diversi
aspetti normativi, non sia risolutivo di un problema che si
trascina dal 2006. A livello nazionale non saremo in grado di
gestire circa 100mila concessioni demaniali marittime in un anno
e ciò, in un Paese in cui il turismo diportistico genera 13
miliardi di euro di fatturato, rischia di compromettere
l'economia".
Per l'assessore il Piano redatto dal servizio demanio della
Regione "ha un grado di dettaglio che ci consente di svolgere
un'attività ricognitoria e programmatoria puntuale. Inoltre è
frutto di un ampio coinvolgimento di tutti gli stakeholder, con
diverse Direzioni della Regione, l'Autorità di sistema portuale,
la Capitaneria di Porto, i Comuni costieri, il Consiglio delle
autonomie locali, l'Agenzia del Demanio, delle dogane, il
Provveditorato interregionale alle opere pubbliche e numerosi
portatori di interesse anche in ambito ambientale".
ARC/SSA/gg
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