Sport: Callari, Vizzari esempio per giovani in nome rinascita Gorizia
Gorizia, 12 mar - "Gorizia vive un momento di grande rinascita
che nel segno della cultura traccia una prospettiva per i
giovani. I valori europei che oggi Gorizia rappresenta più di
altre città sono messi in crisi a pochi chilometri da noi.
Ritrovare quindi negli esempi di grandi uomini del passato le
capacità di chi ha saputo unire e costruire è la migliore eredità
che possiamo lasciare alle nuove generazioni". L'assessore regionale al Demanio Sebastiano Callari ha portato
oggi a Gorizia il saluto dell'Amministrazione regionale alla
cerimonia di intitolazione dello Stadio di via Baiamonti al cav.
Rosario Vizzari, dirigente dell'Audax, società sportiva che
continua ad avere il suo punto di riferimento nello storico
impianto goriziano. L'evento è coinciso con l'inaugurazione dei
lavori di ristrutturazione dello stadio condotti dal Comune di
Gorizia per un valore di 800mila euro, in parte comunali e in
parte regionali. "Vizzari non era uomo di questa terra ma ha saputo rappresentare
a Gorizia i valori del mondo dello sport e della tradizione
culturale cristiana, contribuendo alla crescita della città con
un'opera improntata sempre all'inclusività", ha evidenziato
Callari, sottolineando l'importanza di saper cogliere il valore
del confine proprio operando per il suo superamento geografico,
sociale, culturale. Sui tratti inclusivi dello sport come leva per superare anche le
criticità connesse alla guerra in Ucraina e alla crisi
geopolitica che minaccia l'Europa si sono soffermati tutti gli
intervenuti, dal sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, al vice
presidente del Consiglio regionale Francesco Russo, al presidente
del Coni Fvg Giorgio Brandolin, fino al testimonial della
narrazione sportiva, il cronista Bruno Pizzul. Orgoglio e riconoscenza sono stati espressi da Renato Vizzari,
figlio di Rosario, presente con gli altri fratelli in
rappresentanza di tutta la famiglia. Alla storia di Vizzari è
stata dedicata anche una pubblicazione "Una vita esemplare a
servizio dei giovani e della comunità" edita dall'Istituto per
gli incontri culturali Mitteleuropei. Il libro ripercorre la
biografia del cavaliere da quando entrò in guerra a 19 anni come
volontario sul fronte greco, all'eccidio di Cefalonia di cui fu
uno dei pochi sopravvissuti, fino alla prigionia in un lager
tedesco. Entrato nella Polizia di Stato, si distinse con numerose
onorificenze. Gorizia lo ricorda in particolare per la sua lunga
attività di dirigente sportivo, un ruolo in cui fece crescere il
calcio non solo cittadino ma anche regionale.
ARC/SSA/ep
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