Udine, 20 nov - "Se oggi potessimo confrontarci con Giuseppe
Lombardi, alla luce della sua attenzione e rigore a favore della
sicurezza sul lavoro, ci ricorderebbe probabilmente, con il suo
fare mite ma fermo, che i problemi della sicurezza calano se
aumenta la prevenzione, facendo così emergere in tutta la sua
complessità il ritardo della revisione del modello organizzativo
e della capacità della risposta della sanità pubblica a eventi di
questo genere".
Lo ha sottolineato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia
con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, in occasione del
convegno on line organizzato dal Dipartimento di Scienze
giuridiche dell'Università di Udine, in collaborazione con la
Scuola superiore di magistratura-Struttura territoriale di
Trieste, l'Ordine degli avvocati di Udine e il Laboratorio lavoro.
Il convegno, introdotto dal rettore Roberto Pinton, è stato
organizzato per la decima edizione del Premio di laurea Giuseppe
Lombardo, istituito su iniziativa della famiglia del magistrato e
docente scomparso nel 2010 e destinato alle migliori tesi sul
diritto alla sicurezza nell'ambiente di lavoro.
Riccardi nel suo intervento, dopo aver rivolto un ringraziamento
alla famiglia e a quanti onorano la memoria di Lombardi, ha
contributo al tema del convegno "Sicurezza sul lavoro: il nesso
di causalità prima e dopo Covid-19" apportando quattro spunti di
confronto e riflessione su limiti che necessitano di
approfondimento.
"Rispetto all'esperienza che ho vissuto - ha elencato Riccardi -
ci sono quattro punti che hanno risvolti giuridici importanti: la
complessità dell'applicazione delle regole sulla gestione dei
dati, perché se la legislazione sulla protezione dei dati
personali è, da una parte, una conquista importante e che va
tutala, dall'altra deve essere coniugata con la necessità della
gestione dell'emergenza in cui il flusso del dato è determinante
per governare un sistema che deve assumere decisioni".
Il secondo punto indicato da Riccardi è il grosso limite
derivante dall'impossibilità che il sistema nazionale di sanità
pubblica ha avuto nel reperire dispositivi di protezione
individuale e dalla constatazione della totale assenza di
solidarietà tra Stati europei ed extraeuropei nel corso della
pandemia: ciò ha richiamato la necessità di non consentire solo
alle regole del mercato la disponibilità o meno degli strumenti
per tutelare la salute della gente.
Il terzo importante tema riguarda, secondo il vicepresidente, le
regole del lavoro del personale sanitario. "In questo - ha
spiegato Riccardi - scontiamo ritardi e mancanze nella
formazione, nei limiti di accesso alle scuole di specialità,
dell'abilitazione dell'esercizio del personale medico: occorre un
grande piano straordinario che riguarda il personale che si
articola in molte categorie di professioni".
Infine, il quarto tema riguarda la regolazione delle relazioni
pubbliche e sociali e della comunicazione in quadro pandemico che
per la prima volta si sviluppa al tempo di una società dominata
dai social network.
Per Riccardi "prima il sistema politico e poi quello giuridico si
deve interrogare sul fatto che ci sono fenomeni che in condizione
di pandemia non possono essere lasciati prosperare nel caso e con
disinvoltura perché condizionano in modo invasivo la gestione di
un'epidemia generando dinamiche, orientando scelte e formando una
errata opinione in molti cittadini".
ARC/EP/ma
Il vicegovernatore Riccardi interviene al convegno Sicurezza sul lavoro: il nesso di causalità prima e dopo Covid-19.