Udine, 27 feb - Hydrogea interverrà subito con un piano
sperimentale di installazione di carboni attivi, misti alla
sabbia già presente, in uno dei quattro filtri della centrale di
Marsure e se la soluzione avrà un positivo risultato su odore e
sapore dell'acqua il piano verrà esteso a tutte le centrali.
Questa la soluzione a breve termine individuata nel corso del
secondo vertice sull'emergenza acqua a dieci giorni
dall'ordinanza del Comune di Aviano che ne ha sospeso
l'erogazione a fini potabili.
Al vertice presieduto dal vicepresidente della Regione con delega
alla Salute e Protezione civile, Riccardo Riccardi, e
dall'assessore all'Ambiente Fabio Scoccimarro sono intervenuti i
responsabili dei tre gestori tecnici - Hydrogea, Consorzio di
bonifica Cellina Meduna e Edison -; il Dipartimento di
prevenzione Igiene e Sanità pubblica della Aas 5; Arpa; la
Protezione civile Fvg; Ausir- Autorità unica per i servizi idrici
e rifiuti; la Prefettura di Pordenone; i sindaci di Aviano,
Ilario De Marco Zompit, e di Barcis, Claudio Traina.
"Assieme all'assessore Scoccimarro abbiamo cercato di individuare
soluzioni a breve termine per garantire il servizio ai cittadini
nel giro di una quindicina di giorni: la soluzione proposta fa
ben sperare quanto al ripristino delle condizioni di utilizzo
dell'acqua". Confermato nel corso del vertice che l'acqua, dal
sapore e odore altamente sgradevole, è comunque conforme ai
limiti di legge previsti per i parametri chimici e microbiologici
nelle acque destinate al consumo umano.
Da parte del presidente di Hydrogea, Giovanni De Lorenzi, la
conferma che "in tre settimane dovremmo essere in grado di aver
strutturato il filtraggio con l'aggiunta alla sabbia dei carboni
attivi, intervento che "potrebbe configurarsi come risolutivo nel
breve termine".
Quanto alle cause che hanno provocato il problema, il tavolo le
ha individuate, in sintesi, nel combinato disposto derivante
dalla manutenzione ordinaria programmata degli impianti sul
Cellina e dagli effetti dell'evento calamitoso dell'ottobre
scorso che ha saturato il lago di Barcis di materiale arboreo.
Arpa ha rilevato nei suoi campionamenti di superficie che a monte
del lago di Barcis e di Ravedis non esiste contaminazione; nel
punto storico di monitoraggio, al laghetto di Giais, i dati
elaborati la scorsa settimana rilevavano invece presenza
significativa di sostanze organiche, la cui origine si suppone
sia di origine naturale e legata ai danni del maltempo dello
scorso ottobre.
Otre alla soluzione a breve termine, nel vertice sono stati
individuati anche altri due punti nodali, il primo dei quali
riguarda la complessa situazione del lago di Barcis.
"Sono già previste una serie di attività cantierate e finanziate
dalla Regione per lo sghiaiamento e la rimozione dei tronchi", ha
assicurato Riccardi.
A preoccupare il sindaco Traina non è la potabilità dell'acqua,
visto che è attinta direttamente dalle sorgenti, ma tutta una
serie di altre emergenze, che si sommano alle problematiche
endemiche di un bacino semiinterrato, che ha perso metà della sua
capacità e che necessita di sghiaiamenti.
"Abbiamo già rimosso 50 cassoni da circa 250 quintali ciascuno di
materiale legnoso scaricato nel lago a seguito del maltempo con
un costo di 50 mila euro (24 verranno risarciti dalla Regione e
10 sono stati promessi da Hydrogea), ma resta una massa
altrettanto imponente e di difficile rimozione visto il suo
ancoraggio con lo strato limaccioso del fondo: corriamo il
rischio a breve di termine di compromettere un evento molto
atteso e dalle ricadute turistiche importanti per la zona come è
il mondiale di motonautica che si tiene ogni anno in estate".
Il sindaco di Aviano ha espresso soddisfazione dopo il vertice.
"Finalmente prendiamo provvedimenti per ripristinare la
normalità: domani sera informerò la cittadinanza in una seduta di
Consiglio comunale", ha reso noto De Marco Zompit, ricordando che
restano attive le 22 cisterne installate da Hydrogea per fornire
acqua ai cittadini e accogliendo come molto utile la proposta del
Dipartimento di prevenzione Igiene e Sanità pubblica della Aas 5
di organizzare incontri periodici con gli esercenti dei locali
pubblici per attività di formazione e informazione.
Infine, il terzo punto, a medio lungo termine individuato nel
vertice riguarda il tema dell'approvvigionamento idrico. "Va
affrontato in modo strutturale e anche in un quadro stabile e non
emergenziale: ci sono sette gestori con una concessione
trentennale che sono in grado di assumere gli impegni", ha
osservato Riccardi.
Dello stesso parere Scoccimarro. "Si possono ricercare soluzioni
alternative e avviare uno studio per un nuovo acquedotto. La
regione ha bisogno di cantierare piani alternativi in grado di
gestire l'emergenza in caso di effetti causati da eventi
calamitosi come quello accaduto ad ottobre scorso: in futuro
queste 'emergenze' a causa dei cambiamenti climatici potrebbero
essere non più così occasionali. La Giunta si è mossa istituendo
un tavolo interdirezionale affinché tutti gli assessori si
mettano al lavoro: ci aspettiamo che anche le società private
idroelettriche e i Consorzi avvino una programmazione in tutta la
regione".
Infine Scoccimarro in merito ai controlli Arpa ha sollecitato
l'agenzia affinché vengano effettuate ulteriori e puntuali
analisi. "Se mancano i mezzi, penso ad esempio alle acque di
profondità del lago di Barcis, verranno messi a disposizione con
strumentazioni necessarie", ha assicurato l'assessore.
ARC/EP
Il vicegovernatore del FVG Riccardo Riccardi e l'assessore all'Ambiente Fabio Scoccimarro nel corso del secondo vertice sull'emergenza acqua a dieci giorni dall'ordinanza del Comune di Aviano che ne ha sospeso l'erogazione a fini potabili
Foto Regione FVG
Il vertice sull'emergenza acqua a dieci giorni dall'ordinanza del Comune di Aviano che ne ha sospeso l'erogazione a fini potabili nella sede della Regione a Udine
Foto Regione FVG
Il vertice sull'emergenza acqua nella sede della Regione a Udine.
Foto Regione FVG
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