Udine, 5 lug - "Il primo rilievo che occorre fare dopo la
presentazione della rilevazione periodica della Scuola Sant'Anna
di Pisa, è che il Sistema sanitario regionale nell'ultimo periodo
è rimasto fermo, senza intraprendere percorsi di miglioramento.
Anzi, in certi casi ha mostrato qualche preoccupante
sfilacciamento nella qualità dei servizi offerti. La valutazione
delle singole tendenze sarà fatta in seguito, interessando ogni
singola azienda".
Lo ha affermato oggi a Udine il vicegovernatore del Friuli
Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi,
assistendo, con il direttore regionale Salute, Gianni Cortiula, e
con tutte le prime linee della sanità Fvg all'illustrazione dei
dati Bersaglio da parte della dottoressa Sabina Nuti della Scuola
Superiore Sant'Anna di Pisa.
"I dati - ha dichiarato Riccardi - evidenziano le caratteristiche
di una regione molto complessa, con territori e mentalità molto
differenti fra loro. Questo - ha aggiunto - si riflette sulle
dinamiche delle singole aziende, ognuna delle quali ha
caratteristiche peculiari, e si confrontano con un tessuto
sociale differente ogni volta".
Come spiegato da Cortiula, "il percorso intrapreso è da prendere
come un'azione di miglioramento continua che ciascuno di noi ha
interesse a sviluppare. Il nostro significato maggiore è dare
risposte a persone che frequentano le nostre realtà. Per questo
una valutazione non deve essere intesa come uno strumento di
ispezione o controllo, ma come un elemento che ci aiuta a
migliorare".
Per il vicegovernatore, la salute dei cittadini è un interesse
ineludibile che rappresenta anche la motivazione dei
professionisti e degli operatori della sanità regionale.
"Dobbiamo puntare - ha evidenziato Riccardi - a far funzionare
bene la complessa macchina della sanità armonizzando le diverse
anime e identità che la compongono". È per questo motivo che il
vicegovernatore ha individuato la necessità di un punto unico di
gestione da dove tutte le attività manageriali possano essere
coordinate.
In settimana sono state presentate anche la parificata della
Corte dei Conti e la rilevazione Crea con evidenza di risultati
contrastanti. "Quello che ci prospetta l'analisi della Scuola
Sant'Anna - ha commentato ancora Riccardi - è che ci sono dati
positivi, a volte di eccellenza, ma altri molto negativi, spesso
anche critici. Estrapolarli dal contesto non può che essere
fuorviante perché occorre analizzare la serie, calarla sul
territorio di ogni singola struttura poi confrontarla con il
resto della nazione".
Per il vicegovernatore, quindi, "occorre valutare in modo
approfondito le situazioni di crisi e gli elementi che le
generano, delineando le azioni di miglioramento possibile".
"Se una cosa funziona la si tiene. Quella che non funziona - ha
sottolineato - la si comprende e la si riporta sulla linea del
miglioramento. Per farlo ci sono due strade: coinvolgere il
cittadino nella valutazione del servizio che gli viene offerto,
attraverso strumenti evoluti di dialogo tra la struttura e la
persona, e coinvolgere anche gli operatori e i professionisti in
questo nuovo atteggiamento di valutazione del proprio e del
comune operato".
"Il prezioso lavoro nella sanità - ha continuato Riccardi - lo si
deve tornare a fare perché garantisce il diritto inalienabile
alla salute del cittadino ed è una cosa che deve rendere
orgoglioso e partecipa chi la fa".
Per quanto riguarda i dati presentati, "la rilevazione della
Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa restituisce l'immagine di una
sanità regionale che, con differenze fra territori e Aziende
sanitarie anche importanti, nell'ultimo periodo è rimasta ferma
sui risultati precedentemente raggiunti".
"I punti di maggiore squilibrio - ha concluso il vicegovernatore
- sono stati rilevati nel governo dell'equilibrio dei setting
assistenziali, ovvero nella distribuzione delle risorse fra
ospedale e territorio, mentre si presenta sempre in positivo il
tasso di ospedalizzazione se analizzato nella sua globalità".
ARC/COM/fc