Venzone, 5 ott - Il ricollocamento delle dodici statue a
coronamento del tetto del Duomo di Venzone rappresenta l'ultimo
atto della ricostruzione fisica delle opere del culto distrutte
dal terremoto che nel maggio e in settembre del 1976 ha devastato
una parte del Friuli.
Per celebrare questo ultimo risultato, a Venzone, nella sede
municipale, anch'essa ricostruita dov'era e com'era, si è tenuto
il convegno 'Un volto ricomposto'.
Le assise, dedicate alle esperienze di recupero e ripristino di
edifici distrutti o danneggiati da eventi tellurici, sono state
aperte dall'assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, e
segnano dunque il completamento del cantiere della ricostruzione
di Venzone.
Un esempio, ha detto Zilli, non solo di tenacia e laboriosità, ma
anche di capacità di ripristinare, con un'opera minuziosa e di
precisione architettonica, uno dei tesori che il Friuli Venezia
Giulia può proporre al mondo, a testimonianza della sua storia, e
di una cultura del territorio, mantenutasi nel tempo.
L'assessore Zilli, nel portare il saluto della Regione, del
Governatore Massimiliano Fedriga e dell'assessore alla Cultura,
Tiziana Gibelli, ha inteso porgere al qualificato uditorio anche
la propria esperienza personale, vissuta nel periodo della
ricostruzione, anche a Venzone.
Periodo, nel quale aveva avuto modo di apprezzare l'impegno di
Guido Clonfero, il fabbriciere del Duomo di Venzone, oggi
scomparso, al quale si deve il successo di gran parte dell'opera
di ripristino dell'edificio del culto.
Zilli, si è richiamata alla figura del religioso, per evidenziare
come l'intera opera di ripristino del Friuli terremotato abbia
avuto compimento con successo anche grazie a persone
lungimiranti, ma umili, capaci di sostenere con efficacia un
cammino difficile senza voler emergere, e di supportare un
percorso di ripristino con il suffragio dei propri studi e
ricerche.
Che hanno consentito, grazie alla grande passione e alla grande
preparazione, di restituire alla comunità e al mondo tesori
architettonici e testimonianze di una cultura profonda e della
religione, come il Duomo di Venzone.
Per lasciare un messaggio essenziale alla comunità: che qui si è
voluto e potuto ricostruire dov'era e com'era.
Per mantenere nelle nuove generazioni la memoria di una terra
costellata di attrattive e simboli di una cultura che ha radici
antiche.
Il convegno 'Un volto ricomposto, si è sviluppato attraverso
interventi che hanno inteso ripercorrere il cammino prescelto per
il ripristino del duomo: che è rinato dalle macerie, e dalle
pietre che erano state numerate e riposizionate esattamente dove
si trovavano prima della notte del 6 maggio del 1976, quando il
sisma fece crollare tutto.
Ma è anche stato un momento di raffronto, per studiosi,
ricercatori, architetti, sui modelli di ricostruzione applicata
ai patrimoni culturali in diversi luoghi del mondo.
ARC/CM
L’assessore regionale alle Finanze e Patrimonio, Barbara Zilli (seconda da dx), interviene a Venzone al convegno sul completamento della ricostruzione delle opere per il culto nell'area terremotata
Foto Regione FVG
Il pubblico ed i relatori, tra cui l’assessore regionale alle Finanze e Patrimonio, Barbara Zilli, al convegno di Venzone sul completamento della ricostruzione delle opere per il culto nell'area terremotata
Foto Regione FVG